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La deontologia: norme morali da rispettare


Il rapporto tra venditore è caratterizzato da un patto che dovrebbe sempre ispirarsi a dei principi deontologici.
Ovviamente non è facile individuare l’ambito e i confini della deontologia commerciale  e quindi stabilire un codice attraverso cui si deve costruire l’immagine di marca. 
Anche secondo questo profilo è facile rendersi conto che sono molte le aziende che interpretano il concetto e il codice di deontologia con troppo disinvolta libertà frutto di una eccessiva arroganza.
Certo è che quando si esagera, si dà vita a dei comportamenti che finiscono con l’attentare alle inderogabili regole del codice deontologico portando le imprese che se ne rendono responsabili ad uscire dal proprio ruolo e ad agire senza il rispetto delle regole dello scambio commerciale.
Ma quando il consumatore si rende conto di questo sconfinamento reagisce immediatamente perché non accetta che l’impresa pensi ed agisca come se tutto le sia permesso. 
E’ una realtà che a volte casi si assiste a manifestazioni di pubblicità ingannevole e o di esagerazioni al limite della legalità.
Anche a questo "inquinamento ambientale", il consumatore che ne è vittima non rimane indifferente ma ostenta una legittima collera con cui denuncia di sentirsi tradito. 
Questo stato psicologico è ben noto ai produttori di beni di acquisto ripetuto i quali fanno di tutto per evitare una pubblicità ingannevole. 
I detti produttori sanno difatti bene che l’acquirente fa delle comparazioni fra le promesse che gli sono state fatte con la propria esperienza di consumo: quando ha la sensazione di essere stato tradito, da un giorno all'altro, decide di non comprare più la marca che considera inaffidabile.
I prodotti ad acquisto non ripetuto sono quelli che in maggior misura si prestano ad architettare e mettere in atto forme di pubblicità ingannevole. Queste pratiche sono apparse particolarmente diffuse nella vendita per corrispondenza.
La rivista Capital, nell'aprile 2002, ha recensito qualcuna di queste promesse ingannevoli. 
Ha evidenziato, per esempio, quanto sia ingannevole l’espressione: 
-"…Il vostro peso in oro, che al posto del peso in chilogrammi del cliente si rivela essere un minuscolo peso da bilancia..”.

Tratto da PROLOGO. LE MARCHE COME FATTORI DI PROGRESSO di Priscilla Cavalieri
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