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Sviluppo della visione


La visione è l’ultimo fenomeno percettivo a svilupparsi, in quanto è in gran parte post-natale.
Alla nascita, il bambino vede attraverso la Via Visiva Subcorticale, una struttura matura prima della nascita, che va dalla periferia della Retina al Collicolo Superiore. Attraverso tale via, il bambino, alla nascita, riesce a definire il movimento e la distanza di un oggetto nello spazio, ma non la forma e il colore.
La parte periferica della retina è quasi completa, mentre la Fovea* è ancora immatura poiché seguono due livelli evolutivi diversi. La mielinizzazione del nervo ottico, alla nascita, è ancora in corso; è rapida nei primi 4 mesi di vita e poi rallenta e termina intorno ai due anni d’età.
Le cellule del nucleo genicolato sono tutte presenti ma immature, mentre il collicolo superiore è già completo, poiché è stato completato alla 24ª settimana gestazionale.
La mielinizzazione della via visiva sottocorticale inizia al 7°  mese gestazionale e termina a 3 mesi di vita, mentre la mielinizzazione della via corticale inzia e, quindi, termina più tardi.

Visione Binoculare  (Le immagini dai due occhi devono integrarsi)--> Richiede la fusione delle immagini retiniche ed è presente già alla nascita
Steroacuità (Visione della Profondità)--> Richiede un’elaborazione corticale, inizia dopo poche settimane e si completa al 6° mese.
Nistagmo Optocinetico (Capacità di seguire gli oggetti in un movimento naso-temporale)--> E’raggiunto entro il 6° mese di vita.

La comparse della Stereoacuità e del Nistagmo Optocinetico indica la raggiunta maturazione del meccanismo neurale sottostante.


Successivamente, si passa alla Via Visiva Primaria o Corticale. E’il percorso che va dalla Fovea alla Corteccia Visiva Primaria, attraverso il Nucleo Genicolato Laterale del Talamo; essa informa sui dettagli delle caratteristiche visive dello stimolo. Il bimbo passa dal “vedere” al “guardare” verso il 3° mese.

*FOVEA--> Regione della retina che consente la visione più acuta negli uccelli e nei mammiferi superiori. I coni, sensibili al colore, rappresentano l’unico tipo di fotorecettore presente nella fovea.

Tratto da PSICOBIOLOGIA DELLO SVILUPPO di Antonino Cascione
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