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La teoria della categorizzazione del sé


Il risultati dei vari confronti intergruppi si riflettono sulle posizioni di status di un gruppo: quando un gruppo può essere distinto positivamente da altri gruppi di rilievo ha un alto status, un gruppo a basso status è il risultato di confronti intergruppi negativi.
Chi appartiene a un gruppo a basso status e  vuole acquisire un’identità più positiva si sforzerà di uscire dal proprio gruppo per inserirsi in uno più prestigioso nel caso in cui la MOBILITA’ SOCIALE sia approvata; se no tenderà a allinearsi con gli altri dello stesso status al fine di cambiare il significato delle caratteristiche del proprio gruppo, se il CAMBIAMENTO SOCIALE è visto come l’unica via per incrementare il proprio prestigio.

La teoria della categorizzazione del sé (SCT) elaborata da Turner, rappresenta uno degli sviluppi più interessanti della teoria dell'identità sociale (SIT).
Ci sono però 2 punti che differenziano la SCT dalla SIT.
1. Mentre i primi lavori dei comportamenti intergruppi erano focalizzati sul raggiungimento di una specificità positiva del proprio gruppo, la SCT pone l'identità sociale come base sociocognitiva del comportamento di gruppo e meccanismo che lo rende possibile, non considerandola solo come un aspetto del sé derivante dall'appartenenza ad un gruppo.
2. Mentre nella SIT il continuum interpersonale-intergruppi procede dall'agire in termini di sé all'agire in termini di gruppo, la SCT considera sia il comportamento individuale sia quello di gruppo come un agire nei termini del sé, ma di un sé che opera a diversi livelli di astrazione.
Quando le persone categorizzano sé e gli altri, possono utilizzare diversi livelli di astrazione:
-livello sovraordinato del sé come essere umano (identità umana);
-livello intermedio del sé come membro di un gruppo in confronto con membri di un altro gruppo (identità sociale);
-livello subordinato del sé come individuo unico rispetto agli altri membri dell’ingroup (identità personale).
L'obiettivo è quello di spiegare la natura e le conseguenze della formazione psicologica di un gruppo, partendo dal processo cognitivo di categorizzazione, attraverso quali processi le persone arrivano a concettualizzare se stesse come appartenenti a determinate categorie sociali.
Il processo di base è quello cognitivo della categorizzazione che comporta una accentuazione delle somiglianze all'interno delle categorie e delle differenze fra le categorie.
Questo comporta un’accentuazione della somiglianza intragruppo definita da Turner "depersonalizzazione della percezione di sé dell'individuo", per cui l'individuo percepisce sé stesso più come un esemplare intercambiabile di una categoria sociale che come persona unica definita dalle differenze individuali dagli altri.

Tratto da PSICOLOGIA SOCIALE di Manuela Floris
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