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Bisogno, cura, educazione

Bisogno, cura, educazione


A livello di senso comune, quando parliamo di cura, di cura degli altri, la connessione con la dimensione del bisogno è evidente. Ci occupiamo, abbiamo cura di qualcuno perché costui o costei hanno bisogno: hanno bisogno della nostra presenza, delle nostre cure, delle nostre premure perché bambini, perché malati, perché anziani.
La nostra cura o il nostro intervento educativo sono richiesti giustificati legittimati da uno stato di bisogno che sembra coincidere con uno stato di minorità, di impedimento, di insufficiente autonomia.
La connessione tra cura, intervento educativo e bisogno si può individuare nel potere: nell’esercizio di un potere che implica la possibilità di mettere l’altro in condizione di fare autonomamente. Accogliere significa comunque esercitare un potere. Un potere che deriva a chi cura o educa dal fatto che qualcun altro si trovi in una qualunque situazione di bisogno, e che, di fatto, dispone in una relazione, un un’esperienza.

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