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Contesto attuale


Anarchia e instabilità trattenuta a fatica dalle istituzioni. L’anarchia impedisce di fare previsioni sul contesto internazionale futuro. Questa non è una condizione normale ma altamente anomala. Per esempio il concetto strategico NATO dal ‘69 e per tutta la guerra fredda è rimasto lo stesso. In seguito si è data un nuovo concetto strategico e nel ‘99 un altro ancora. Nel 2002, in seguito all’11 settembre, la NATO ha dovuto riformulare le stesse domande che creano nuovi concetti strategici ma senza dichiararlo ufficialmente. E ora entro la fine del 2010 ne è previsto uno ulteriore. Tutti questi cambiamenti strategici sono indici di grande instabilità e non ci permettono di fare previsioni future circa i futuri attori fondamentali o gli allineamenti internazionali nel breve periodo. Ora gli USA considerano come prossimo evento fondamentale per la creazione della prossima strategia dei prossimi 5 anni, la competizione con la Cina. Ma sono solo ipotesi che creano profonda incertezza. Bush inventa l’unilateralismo perché l’America era l’unica che poteva portare l’ordine.
Crisi di sistema. Crisi di controllo generalizzata. Crisi della legittimità internazionale -> cosa è (in) giusto nella comunità internazionale, quali sono i suoi principi, discriminazione tra democrazie virtuose e gli altri. Conflitti culturali sui diritti umani.
In vista: aspettativa di una nuova redistribuzione del potere e del prestigio e innesco di corse competitive. La Cina reclama la propria universalità con il principio dell’eccezionalità.
Ridistribuzione del potere, angoscia europea per la perdita totale del proprio ruolo. Esempio è stata la crisi economica di questi anni che hanno segnato ulteriormente l’importanza economica dell’Asia.
Il problema ora è creare nuovi ordini internazionali. Il nostro sistema internazionale non eredita solo la fine dell’ordine bipolare ma anche la fine della centralità europea ed è anche erede del tentativo di riforma dei principi cardini della vita internazionale.
Correnti storiche che hanno generato il nostro contesto -> sono quelle che hanno fatto saltare gli strati dell’ordine del ‘900; tre grandi smottamenti: 1)  la fine della guerra fredda e del bipolarismo; 2)  fine dell’ordine europeo, 3)  tentativo di riforma (differenziarsi da sistema Westfaliano)  attraverso i principi della Carta Onu.
Come si arriva al contesto attuale: si parla sempre di periodo dopo la guerra fredda perché bisogna fare i conti con ciò che essa comporta -> nei dopoguerra ci si chiede sempre come trattare il nemico sconfitto; a differenza di altre situazioni (tipo durissime riparazioni Germania dopo la prima guerra mondiale)  nel 1991 non c’è stata una vera risposta a questa domanda, gli alleati non erano d’accordo. Ci si chiedeva come trattare gli alleati Urss e i  paesi neutrali. L’aspetto più riuscito è stato l’allargamento Ue/Nato.
Si cerca di rilanciare l’alleanza vittoriosa, ma Gb e Usa non riescono a gestire il disordine. Ci si chiede quali regole dare al nuovo ordine internazionale -> vi sono polemiche al principio dell’uguaglianza formale tra stati. Siamo di fronte alla fine della centralità europea, fine del modello Westfaliano  -> modello Onu, oltre agli stati subentrano organizzazioni internazionali e singoli individui, formazione di una nuova Corte Penale.

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Alice Lavinia Oppizzi
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