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Il concetto di Relazioni Internazionali

Il nucleo tradizionale delle Relazioni Internazionali ha a che fare con questioni concernenti lo sviluppo e il mutamento della statualità sovrana nel contesto dei più grandi sistemi di stati; concentrando l’attenzione sugli stati e sulle relazioni tra di essi è più facile spiegare perché il tema della guerra-pace occupi un ruolo centrale nella tradizionale teoria delle Relazioni Internazionali.

All’interno delle scienze sociali esistono varie questioni non verificabili empiricamente. Le più importanti per le Relazioni Internazionali sono:
A. la visione della natura umana
Esistono 2 teorie opposte:
1. pessimismo antropologico di Hobbes (homo homini lupus): il conflitto è naturale, è la norma
2. ottimismo antropologico di Locke (il mito del buon selvaggio): gli uomini sono cooperativi e il conflitto è una cosa eccezionale
B. la visione della storia
Esistono 3 diverse visioni:
1. modo whig o progressista

La storia migliora progressivamente nel tempo  l’uomo ha la capacità di imparare.
I cicli sono evolutivi nel lungo periodo  i peggioramenti ci sono, ma non si ripetono.
Questa visione ha però un triplice difetto:
è deterministica, ossia forza l’idea che ci sia una direzione nella storia
tende a fare previsioni per il futuro, causando, tra l’altro, un’eccessiva fiducia nel futuro così conoscibile
è eurocentrica, cioè classifica gli stati in base al loro grado di progresso.
2. modo tory o conservatore

C’è una visione ciclica della storia, che non nega l’esistenza del progresso in generale, ma solo in politica. È dunque una visione hobbesiana, secondo la quale c’è un solo passaggio possibile, cioè quello dallo stato di natura al Leviatano.
I cicli sono tutti uguali  i miglioramenti sono sempre temporanei e transitori.
Il difetto di questa visione è il rischio di relativizzare tutto, portando alla formulazione di profezie negative che, dunque, si autorealizzano.
NB: esiste una linea di cambiamento qualitativo, oltre la quale il progresso diventa radicale (es: il raggiungimento di una pace stabile).
Nella visione whig viene prima o poi raggiunta
Nella visione tory il raggiungimento di tale linea è impossibile.
3. modo rivoluzionario (es: visioni marxiste della storia)

Si verificano cambiamenti radicali nella storia  la linea di cambiamento qualitativo viene raggiunta tutta d’un tratto, attraverso un cambiamento rivoluzionario.
È una visione che condivide da una parte il punto di vista whig, guardando con ottimismo al futuro, dall’altra quello tory, guardando con pessimismo al presente.
All’interno di questa visione rivoluzionaria si distinguono almeno 2 sottocategorie:
1. idealista
2. materialista

C. Esistono 2 modi metodologici per distinguere le categorie:
1. epistemologico
2. attraverso i livelli di analisi
Waltz distingue 3 livelli, in base al tipo di attore ritenuto determinante per un determinato evento, utilizzando 3 immagini corrispondenti:
1) singolo individuo
2) gruppo di individui  grande rilevanza degli aggettivi utilizzati
→ stati = unità diverse che si comportano in modo diverso
3) tutti gli individui insieme  visione olistica o sistemica
→ società internazionale = unità diverse si comportano in modo uguale
ES: le cause della seconda guerra mondiale secondo i 3 livelli:
1) comportamento di Hitler (= singolo individuo)
2) presenza del nazismo in Germania (= gruppo di individui, i nazisti tedeschi)
3) pace punitiva di Versailles (= tutti gli stati puniti avanzerebbero un desiderio revanscista)
A questo punto, è importante dare un definizione di sistema, concetto che comporta 2 qualità:
devono esistere più unità che interagiscono tra loro
l’output deve essere diverso dalla somma degli input = il risultato non è riconducibile alle intenzioni delle singole unità, ma è sistemico.
Ci sono 3 diversi tipi di effetti sistemici:
1) il sistema internazionale influenza le singole unità  la stessa intenzione ha effetti diversi a seconda del contesto
2) le unità si influenzano a vicenda  le interazioni tra attori possono produrre effetti diversi da quelli intenzionali
3) le singole unità influenzano il sistema internazionale  gli effetti che un singolo attore può produrre sul sistema internazionale.
I livelli di analisi vengono usati per stabilire le cause di un evento e per generalizzare le regole: più basso è il livello di analisi, più una teoria è precisa.

Tratto da RELAZIONI INTERNAZIONALI di Elisa Bertacin
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