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NUOVA INTERPRETAZIONE DEL CONSUMO SOSTENIBILE

Nuova interpretazione del consumo sostenibile


RIFIUTO
Approccio Neomarxista
Problema: distribuzione capitale e ricerca di profitto
Consumo critico = palliativo / illusione
Approccio Antimoderno
Problema: ruolo tecnica ed erogazione sociale moderno
Consumo critico = drastico cambiamento di stile di vita
L’enfasi sulle pratiche quotidiane consente lo sviluppo e il radicamento di una nuova interpretazione del consumo sostenibile; questo nuovo modello interpretativo si basa sul rifiuto di due approcci largamente accreditati: l’approccio neomarxista e l’approccio antimoderno: l’approccio neomarxista individua il problema della sostenibilità nella distribuzione del capitale e nella ricerca del profitto: si propone di perseguire una maggiore sostenibilità per mezzo dell’eliminazione di queste due prospettive. In assenza infatti di politiche di redistribuzione del capitale e in presenza di ricerca del profitto, lo sviluppo del consumo sostenibile si configura come un obiettivo illusorio, o come minimo un palliativo, cioè una soluzione di superficie.
L’approccio antimoderno vede invece la fonte dei problemi di sostenibilità nel ruolo della tecnica e nelle forme di organizzazione moderna: anche in questo caso il consumo critico si presenta come un obiettivo difficile da perseguire, e che è possibile solo nel caso in cui si determini un radicale cambio di vita.

MODERNIZZAZIONE ECOLOGICA
Quindi sono due prospettive scettiche nei confronti di uno sviluppo del consumo critico: la prospettiva invece che pone enfasi sulle pratiche quotidiane ci consente di rifiutare queste due prospettive elaborando un nuovo modello: questo nuovo modello viene definito della modernizzazione ecologica, modello che considera la conoscenza tecnica e soprattutto la mobilitazione della società civile come luoghi e strumenti dove trovare soluzioni ai problemi della sostenibilità: sostiene come prospettiva che le esternalità negative del capitalismo e il problema del commercio occulto dei beni ambientali possano essere affrontati, ma solo se si sviluppa una sorta di collaborazione virtuosa, positiva tra la tecnologia, cioè la ricerca in campo ambientale e la mobilitazione della società civile, cioè l’impegno dei cittadini consumatori nel rivendicare il cambiamento e nell’assunzione di responsabilità, nella ricerca di forme di consumo più responsabili.

Tratto da SOCIOLOGIA DEI PROCESSI ECONOMICI di Andrea Balla
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