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I CARATTERI DELLA CULTURA ANTROPOLOGICA


Il concetto scientifico di cultura, le cui radici risalgono al romanticismo tedesco della fine del 700, ha una sua storia che inizia quando, tra 800 e 900, le varie scienze sociali (psicologia, sociologia,…) entrano in campo e diffondono un nuovo modo di guardare all’uomo e alla società. Si afferma uno sguardo più interessato a descrivere la realtà sociale e a riflettere sull’estrema varietà dei costumi, delle norme sociali, delle tradizioni che caratterizzano le società umane.
Tutto ciò grazie ai viaggi e alle conquiste coloniali, dove i viaggiatori ritornavano con resoconti fotografici di popolazioni “altre”.
È proprio la diversità dei costumi e delle abitudini di vita a formare il nuovo contenuto della nozione di cultura che quindi arriva a comprendere l’enorme varietà dei costumi e delle abitudini locali. La cultura, di conseguenza, non si applica più all’individuo, ma riguarda una collettività, né rappresenta più un ideale normativo, ma il suo significato diviene descrittivo.
Le scienze sociali intendono pensare all’unità dell’umanità attraverso la diversità delle culture, ossia attraverso abiti acquisiti e non attraverso razze biologicamente determinate.
L’antropologia culturale ha cercato di fondare la propria autonomia disciplinare sul concetto di cultura, facendone il proprio oggetto specifico di ricerca.

Tratto da SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI di Manuela Floris
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