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L'origine della parola cultura


La parola cultura ha un’origine latina, dal verbo colere, ed è usata già presso i romani in senso proprio per indicare il lavoro della terra, la coltivazione dei campi, e in senso metaforico, figurato (Cicerone ed Orazio), per sostenere che con l’educazione e la filosofia si può agire sull’animo umano ingentilendolo, raffinandolo, trasformandolo da incolto a colto, così come si fa con i campi, che attravs il lavoro e la cura, da sterili diventano fruttuosi.
È in questo senso figurato che il termine cultura ha contribuito a formare la concezione umanistica (humanitas) che si diffonde nel XVIII sec e che arriva fino all’Illuminismo, spesso seguita da una specificazione, per cui si parla di “cultura delle arti”, “cultura delle lettere”, etc..
Seguendo l’evoluzione della parola in francese, si evidenzia come l’idea di cultura rispecchia l’universalismo e l’umanesimo dei philosophes; essa appartiene all’Uomo, senza alcuna distinzione, ed è associata all’idea di progresso e alla fiducia che l’educazione possa migliorare e raffinare l’animo umano. Con queste nuove connotazioni la nozione di cultura si avvicina, fino a sovrapporsi, a quella di civiltà e civilizzazione.

Tratto da SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI di Manuela Floris
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