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La religione nella società moderna


il problema centrale affrontato fin dagli esordi dalla sociologia, in una società che si andava sempre più a modernizzare e industrializzare, era se la funzione della religione potesse essere la stessa delle società primitive o delle nostre società in epoche passate, in quanto, in queste ultime, la religione è il sistema culturale per eccellenza, che domina l’insieme della vita sociale.
Le esitò più rilevante della modernizzazione, è stato quello di togliere alla religione la predominanza che aveva nelle epoche storiche passate. Weber, nella sua analisi del processo di razionalizzazione, si riferisce ai profondi cambiamenti nel rapporto tra religione e società, inteso come un affermarsi dell'idea che ogni cosa può essere dominata con la ragione. Lo sviluppo socio-culturale dell'Occidente gli appare segnato dal disincantamento del mondo. Questo ha una duplice dimensione: viene, prima di tutto, rilevata la progressiva autonomizzazione della religione rispetto ad altre sfere (economia, politica); la religione entra in questo modo in competizione con altri aspetti della cultura della società. Weber tende a sottolineare gli esiti conflittuali della razionalizzazione a livello culturale. Vi è un'altra dimensione da Weber messa in evidenza, che era all'origine storica del processo di disincantamento del mondo. Questa riguarda la dinamica interna alle stesse religioni occidentali, a l'ebraismo e soprattutto al cristianesimo. La religione cristiana tende ad eliminare ogni elemento magico dal rapporto uomo-divinità. Le religioni della tradizione occidentale aprono la strada ad un orientamento laico razionale dei confronti della realtà, che non concepisce più il mondo e la natura come influenzato da spiriti che bisogna dominare attraverso la magia. Questo processo di cambiamento della religione viene detto processo di secolarizzazione (termine nato in ambito giuridico per indicare trasferimento di beni e territori dalla Chiesa a possessori civili). Questo processo può essere definito come il processo tramite cui alcuni settori della società e della cultura vengono sottratti al dominio delle istituzioni e dei simboli religiosi.
Il processo di secolarizzazione presenta tre diversi aspetti:
1) aspetto istituzionale, che riguarda la differenziazione strutturale della società;
2) aspetto culturale, che riguarda il mutamento interno alle credenze e i valori religiosi, i modi in cui gli individui apprendono e acquisiscono queste credenze e valori;
3) l'aspetto comportamentale, che riguarda il grado e le forme di integrazione tra credenze e valori da un lato e concreto agire degli individui dall'altro.
La differenziazione istituzionale è un tratto acquisito nei paesi occidentali moderni e si è realizzato storicamente nella separazione tra Stato e Chiesa. Questa separazione ha creato i presupposti per la nascita del pluralismo religioso, cioè per la presenza di molti gruppi e organizzazioni religiosi che competono tra di loro e con gruppi e organizzazioni culturale laiche, su quello che è stato chiamato metaforicamente “mercato” delle fedi. Dal punto di vista culturale il pluralismo organizzativo e istituzionale si collega a una marcata individualizzazione delle credenze. L'adesione a una credenza è diventata, nelle società moderne, oggetto di una scelta individuale in un duplice senso: l'adesione a una credenza non è più un fatto di consuetudine, legato alla tradizione di una comunità sociale, ma comporta una decisione personale. Anche il cambiamento di fede o la non adesione a una credenza religiosa, diventa una competenza del soggetto che non incorre più in sanzioni sociali. L'individualizzazione delle credenze si accompagna a fenomeni di disseminazione e di sincretismo culturale, in cui credenze tipiche della tradizione religiosa occidentale si affiancano a credenze tipiche di altre tradizioni religiose. Il terzo aspetto della secolarizzazione mette in luce l’indebolirsi del radicamento della religione in gruppi di associazioni specifici. La religione è inoltre sempre meno capace di orientare le scelte in campo critico (es. sensuale e familiare) che risultano indipendenti dalla fede.

Tratto da SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI di Manuela Floris
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