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La struttura economica della società


L’insieme di questi rapporti di produzione costituisce la struttura economica della società, cioè la base su cui si eleva una sovrastruttura giuridica e politica, e a cui corrispondono determinate forme di coscienza sociale. Il modo di produzione della vita materiale condiziona il processo sociale, politico e spirituale della vita. Non è la coscienza degli uomini a determinare loro essere, ma è il loro essere che determina la loro coscienza. In Marx sono importanti i concetti di struttura e sovrastruttura, in quanto fanno parte del determinismo economico, secondo cui la sovrastruttura che è costituita dalla conoscenza e dalla cultura di una società, è solo un riflesso dei rapporti economici sottostanti. Non solo alla cultura non sarebbe rimasta nessuna autonomia, ma le classi subordinate non avrebbero potuto sviluppare una coscienza propria, ma riprodurrebbero quella dominante nella società. Da qui l'importanza dell'ideologia, ma anche la difficoltà a capire come le diverse classi possano costituirsi una propria concezione del mondo.
Riprendendo la critica all'idealismo che riduce la realtà a un prodotto della coscienza, Marx sostiene che esista un rapporto tra essere sociale o vita materiale e coscienza. Questo rapporto apre la strada ad una concezione più ampia e articolata di come la vita materiale influenza la coscienza sociale. Marx intende questo rapporto in maniera non deterministica, e questo lo si può cogliere dalla sua critica a Feurbach e al vecchio materialismo. La realtà sociale, di cui parla Feurbach, non è un dato puro, ma è un prodotto storico creato dalla pratica dell'uomo. A sua volta la pratica non è soggettiva. Marx quindi pone l'accento sulla nozione di pratica e sulla necessità di analizzare la vita materiale. La relazione tra realtà sociale e coscienza risulta mediata dalla pratica. Secondo Marx non esiste una realtà sociale totalmente separata dalla coscienza, ma quest'ultima si costruisce attraverso l'attività pratica degli uomini, che comporta contatti reciproci tra gli uomini stessi, e una certa divisione del lavoro. Marx parla quindi di due tipi di pratica:
1) lavorativa, attraverso cui vengono riprodotte le condizioni dell'esistenza;
2) trasformatrice, dei rapporti sociali di produzione.
È con la pratica che può emergere la coscienza a livello di classe, attraverso meccanismi come l'omogeneità interna a una classe (= riduzioni differenziazione di lingue, religione, ecc.) e la concentrazione delle forze produttive, che facilitano la comunicazione dei membri di una stessa classe.

Tratto da SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI di Manuela Floris
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