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Le teorie post moderniste

Le teorie post moderniste


Post modernismo : Caratteristiche del post-moderno sono infatti la sua frammentazione e la sua anti-sistematicità che si proiettano su tutti i piani del reale, oltre alla sostanziale accettazione di elementi della teoria della società dell'informazione e del post-fordismo come la centralità della cultura, del sapere e della sua trasmissione, la frammentazione del mondo del lavoro e l'affermazione di un nuovo modello di 'capitalismo disorganizzato', perde la centralità la cultura imprenditoriale, si sviluppa l’individualismo. . Nel post-moderno si assiste insomma ad una perdita di autonomia delle singole sfere culturali.
Nasce una nuova borghesia , quella delle imprese lascia a spazio a quella della finanza e della pubblicità, in cui l’ambito estetico supera quello teoretico e morale.
Il Terziario e l’organizzazione come servizio:
Il servizio è quella prestazione contraddistinta da intangibilità , interazione , e contemporaneità tra produzione e consumo.
Il risultato della maggior parte dei servizi e dunque conseguito attraverso atti sociali  che prendono vita dal contatto diretto col cliente utente.  Per questo le aziende di servizi vengono definite luoghi di produzione con intensità di personalità, cioè è molto importante la relazione col cliente e la qualità fornita ad esso. Ergo, giocavano un importante ruolo la personalità umana.
Da qui la proposta di utilizzare le competenze come strumento di selezione reclutamento del personale anziché i test del Q.I. , competenze intese più che come mansioni, che non richiedono molte un alto tasso di qualifica, come tratti personali adatti a migliorare l’azienda .
Prima critica: troppa discrezionalità di scelta x l’azienda col sistema di competenze: si rischia di valutare la persona, e non la sua prestazione.
Seconda critica,la particolare attenzione nella selezione dei tratti della personalità,  rischia di distorcere il mercato del lavoro , x i suoi criteri,  il rischio è più di discriminare che di integrare.
Il terziario si divide in occupazioni manageriali, occupazioni professionali e semi-professionali, gli impiegati amministrativi, i lavoratori dei servizi.
Riguardo ai lavoratori di servizi sono i nuovi (come vengono chiamati) lavoratori manuali(portieri, commessi fattorini, ecc) e rispetto ai lavoratori manuali di industria hanno una maggiore tendenza alla mobilità, alla quale è accompagnata anche una maggiore precarietà.
Sono occupazioni poco qualificate tecnicamente , ma bisognose di buone capacità relazionali in quanto a diretto contatto col cliente.
L’uomo flessibile del mondo del lavoro attuale.

Tratto da SOCIOLOGIA DEL LAVORO di Antonio Grisolia
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