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Il fallimento delle riforme in Francia nel 1700


La Francia era uscita umiliata dalla guerra dei 7 anni e in condizioni finanziarie disastrose;non bastarono l'annessione della Lorena e l'acquisizione della Corsica nel 1768 dalla repubblica genovese.
Nel 1764 venne emanato un editto di espulsione dei gesuiti e il governo fu assunto da un triumvirato:Aiguillon,Maupeou e il controllore delle finanze Terray;esso riuscì a ridurre il deficit francese.
A Luigi XV succedette Luigi XVI che sciolse il triumvirato e nominò il fisiocratico Turgot come ministro delle finanze,ma la libertà di commercio stabilita non coincise con un buon raccolto agricolo e ciò indusse il sovrano a ritirare il suo appoggio al ministro che rassegnò le dimissioni nel 1776.


L'Inghilterra nell'età di Giorgio III

Al contrario della Francia,la Gran Bretagna era uscita molto rafforzata dalla guerra e non aveva più rivali in ambito marittimo-coloniale,ma lo sviluppo economico non impedì l'insorgere di alcune tensioni.
1) Il nuovo re Giorgio III manifestò l'intenzione di esercitare un ruolo più attivo nella politica nazionale suscitando l'opposizione del Parlamento e della pubblica opinione.

2) Parallelamente si formò accanto alla fazione whig una corrente ancor più radicale per un allargamento del suffragio e per un'estensione delle libertà religiose e civili.

3) Causa del malessere politico fu la disastrosa conduzione della crisi nordamericana da parte del governo di Lord North;l'impopolarità del suo governo convinsero Giorgio III ad affidare il nuovo governo a William Pitt il Giovane,protagonista di una notevole attività riformatrice,introducendo una più equa imposta proporzionale ai redditi di qualunque natura.

Tratto da STORIA MODERNA - 1492-1948 di Selma Aslaoui
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