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L’impero germanico e la Svezia


Alla morte di Ferdinando I la dignità imperiale era passata al figlio Massimiliano II a cui succedette Rodolfo II, quest’ultimo dovette far frone alla diffusione del luteranesimo e in Ungheria e Boemia anche del calvinismo.
Rodolfo aveva la sua residenza a Praga ma iniziò a manifestare segni di squilibrio mentale.
Nel 1609 i nobili del Regno di Boemia lo constrinsero a firmare una lettera di maestà che concedeva loro piena libertà religiosa e la corona passò al figlio Mattia.
In Germania vi erano forti contrasti  tra protestanti e cattolici e oltre al luteranesimo vi era anche il calvinismo.. nel 1608 i principi luterani e calvinisti conclusero un’alleanza difensiva = l’Unione evangelica, ma a questa si contrappose la Lega cattolica con il duca Massimiliano di Wittelsbach.

Il re di Polonia, Sigismondo Vasa, ereditò anche la corona di Svezia, ma suo zio Carlo guidò un movimento di opposizione  aristocratica e dopo la guerra civile assunse la corona come Carlo IX.
Carlo  mise in atto mire espansionistiche in direzione della Polonia e Danimarca. La Svezia possedeva estesi giacimenti di ferro e di rame, queste ricchezze minerarie da un lato portavano ad un consistente flussi di esportazioni, dall’altro lato fornivano la materia prima per una produzione di armamenti in sviluppo.
Nelle campagne c’era una massa preponderante di piccoli proprietari liberi che avevano una loro rappresentanza nella Dieta.
I successore Gustavo Adolfo riorganizzò l’amminitrazione interna, creò una flotta da guerra e potenziò l’esercito introducendo un sistema di costrizione obbligatoria.

Tratto da STORIA MODERNA - 1492-1948 di Selma Aslaoui
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