Le battaglie sul lavoro nel dopoguerra
Anche le principali battaglie sociali dell'epoca furono all'insegna degli smacchi della classe operaia rispetto alla classe padronale.
- La disciplina sul licenziamento → durante il governo Parri la Confindustria fece pressione perché fosse revocato il divieto di licenziamento e la CGIL nel 1946 acconsentì parzialmente alle richieste, lasciando che il 13% dei lavoratori fosse licenziato.
- Gli accordi salariali a livello nazionale → escludevano la possibilità di agitazioni locali o di fabbrica e vi era incluso l'obbligo per le commissioni interne di accettare gli accordi nazionali e di non cercare miglioramenti di propria iniziativa. L'accordo di unico salario a livello nazionale fu accettato da Di Vittorio per paura che si accentuassero le differenze tra poveri e poverissimi in un momento in cui la popolazione operaia doveva essere unita.
- L'intesa sui consigli di gestione → creati dal CLNAI al tempo dell'insurrezione nazionale, erano organi di pianificazione e cooperazione tra direzione e maestranze; anche se la presidenza spettava alla direzione, era previsto un equilibrio tra i membri delle due parti. I consigli dovevano essere responsabili per lo sviluppo generale dell'azienda e per decisioni di lungo periodo su investimenti, produttività eccetera. Non mancarono gli imprenditori soddisfatti, come Adelio Pace, patron della Montecatini, ma l'opposizione della Confindustria fu enorme. Il ministro dell'Industria Rodolfo Morandi, socialista, tentò una timida opposizione ma dopo la citazione di De Gasperi sull'accordo Fiat, prima azienda a imporre un accordo secondo il quale i consigli avrebbero avuto solo ruolo consultivo, il precedente divenne regola e i consigli di lì a poco scomparirono.
L'unica vittoria delle sinistre fu quella dell'introduzione della scala mobile ma solo perché non trovarono opposizione dagli imprenditori, che tardi si accorsero dell'importanza dello strumento, più volte poi tentato di manomettere fino al referendum del 1985.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Gherardo Fabretti
[Visita la sua tesi: "Le geometrie irrequiete di Fleur Jaeggy"]
[Visita la sua tesi: "Profezie inascoltate: il "Golia" di Giuseppe Antonio Borgese"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Lettere e Filosofia
- Esame: Storia contemporanea
- Docente: Salvatore Adorno
- Titolo del libro: Storia d'Italia 1943 - 1996
- Autore del libro: Paul Ginsborg
- Editore: Einaudi
- Anno pubblicazione: 1989
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