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Le misure a favore dei Cristiani (300)



LE MISURE A FAVORE DEI CRISTIANI: Costantino condivide il potere con Licinio fino al 324. Licinio, in barba agli accordi di Milano, dal 320 inizia a perseguire una politica anticristiana e nel 324 scoppia la guerra. In due grandi battaglie, Adrianopoli a luglio e Crisopoli, in Asia Minore, a settembre, Licinio fu sconfitto. Prima confinato a Tessalonica, Licinio fu poi ucciso. In queste due battaglie ormai Costantino si poneva come il difensore della cristianità e il suo esercito mostrava chiaramente il labarum con il monogramma di Cristo.
Entrato trionfalmente a Roma, il silenzio delle fonti indica che Costantino non salì sul Campidoglio a rendere omaggio a Giove Capitolino. Nell'arco trionfale eretto nel 315 lasciò che venisse rappresentato con gli attributi del dio solare e l'ispirazione è data ad una non meglio specificata divinità. Fece demolire sul Celio le caserme degli equites singulares facendo costruire al loro posto la Chiesa del Laterano, non abbandonando però mai l'attributo di pontefice massimo e lasciò che i sacerdoti pagani celebrassero le loro cerimonie sacrificali. Se in un medaglione coniato per i Decennali del 315 l'elmo che ricinge l'imperatore ha il monogramma di Cristo, è altrettanto vero che immagini delle antiche divinità rimangono almeno fino al 322. Le misure in favore della Chiesa furono comunque ampie: esenzione dai munera curiali, diritto delle chiese di ricevere legati. Fra il 319 e il 321 esce un pacchetto di leggi che vieta l'aruspicina. Mettere al bando la crocefissione, divieto di marchiare gli schiavi sul viso, proclamare la festività domenicale non erano leggi ad hoc per i cristiani ma tenevano certo conto dei loro costumi.
Costantino diede nuovo impulso alla costruzione di chiese ed edifici, spesso sontuose e monumentali. A Roma il S. Salvatore, oggi San Giovanni in Laterano; la primitiva chiesa di San Pietro; le basiliche circiformi. A Gerusalemme, sul Golgota, nel 325 – 326 fa erigere dento un unico recinto il Santo Sepolcro, il Calvario e una basilica. A Betlemme erige la Chiesa della natività.
La madre Elena lo appoggiò ed esortò e disse che dopo lunghe ricerche aveva ritrovato la Vera Croce, sul Golgota nel 326. Donò a molte chiese i frammenti del santo legno e coi chiodi fece fabbricare un elmo e un morso di cavallo per il figlio. Ambrogio e Paolino di Nola spiegheranno quell'evento incredibile e clamoroso come il suggello sacro dell'opera di Costantino.
Nel 330 fondò, sulla vecchia Bisanzio, la nuova capitale: Costantinopoli. Qui Costantino intreccia cristiano e pagano con arredamenti e statue della Tyche e della Grande Madre. Negli ultimi anni del suo regno lavora alla grande basilica di Santa Sofia, nel cui mausoleo si farà seppellire dopo la morte, avvenuta il 22 maggio del 337 a Nicomedia. Lo battezzerà l'ariano Eusebio. Il corpo sarà sepolto in un sarcofago di porfido al centro dei dodici cenotafi degli Apostoli, a significare che egli era stato il tredicesimo.
Costantino si era proclamato episkopos ton ektòs, vescovo per le faccende non troppo legate ai vescovi veri e propri.

Tratto da STORIA DEL CRISTIANESIMO ANTICO di Gherardo Fabretti
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