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Il quarto vangelo e gli atti degli apostoli


Il quarto vangelo, quello di Giovanni, ha un carattere diverso. Indipendente dai Sinottici, che probabilmente non conosce, anch'esso contiene certamente notizie di valore storico: il rapporto tra Gesù e Battista; il processo di Gesù. Ma l'immagine di Gesù che emerge dal quarto Vangelo è molto diversa da quella dei Sinottici così che la ricerca moderna sul Gesù storico fa distinzione tra il Gesù dei Sinottici e il Gesù di Giovanni, considerando quello di Giovanni il meno storicamente attendibile. La ragione della differenza del vangelo di Giovanni sta non tanto nella sua distanza storica (dato che un frammento di papiro contenente dei brani risale al 130) quanto nella sua natura teologica. Questo Giovanni è certamente un teologo di alto livello, più dei precedenti evangelisti, e non vuole raccontare la vicenda del Gesù storico ma la fede e l'interpretazione della sua persona così come circolavano nella sua comunità, giudaica. Il vangelo di Giovanni non mostra grande interesse né per gli aspetti escatologici né per i contenuti etici della predicazione, punta la sua attenzione sulla riflessione teologica sulla figurà di Gesù divino.
Dopo i Vangeli si aggiungono:
- le lettere di Paolo non autentiche o discusse: II lettera ai Tessalonicesi, agli Efesini, ai Colossesi, I e II lettera a Timoteo, a Tito, le ultime tre chiamate anche Lettere pastorali. Le lettere pastorali insegnano soprattutto una serie di regole di condotta e rappresentano una chiesa ormai abbastanza organizzata.
- Lettere Cattoliche: I e II lettera di Pietro, di Giacomo, di Giuda, I, II e III lettera di Giovanni.
- Lettera agli Ebrei
- Atti degli Apostoli. Sono fondamentali per la nostra conoscenza del cristianesimo antico perchè anche se non possiamo considerarli come fonte storiografica in senso stretto (perchè la intenzione principale è sempre teologica) ci trasmettono l'immagine della chiesa di Luca (80) e ci forniscono una serie di dati preziosi sulla predicazione di Paolo e sulla comunità primitiva di Gerusalemme.
- Apocalisse. É l'unico testo neotestamentario che riprende la tradizione apocalittica giudaica (che nella Torah troviamo nel Libro di Daniele e a cui l'Apocalisse si ispira) e si caratterizza per la sua concezione drammatica della storia, un teatro perenne di scontri tra giusti e peccatori, immagine dello scontro celeste tra Dio e Satana. È anche il testo che pone le basi del conflitto tra credenti e potere politico romano, dato che si parla delle due bestie (potere politico e religioso) che perseguita i santi.

Tratto da STORIA DEL CRISTIANESIMO di Gherardo Fabretti
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