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Le prime comunità cristiane nel mondo pagano

Bousset e Reitzenstein sostengono che all'inizio ci fosse una contrapposizione tra comunità ellenistica e comunità palestinese. La comunità ellenistica (Antiochia, Asia Minore, Grecia) poneva al centro della propria vita religiosa la venerazione cultuale del Cristo Risorto, mentre la comunità palestinese era di stampo apocalittico e la sua fede centrale era nell'attesa del prossimo ritorno del Cristo. Posta in questi termini la contrapposizione è inaccettabile.
Nelle principali città dell'Asia e della Grecia sorgono delle comunità che sono molto lontane dalle speranze messianiche e dalla tradizione legalistica della religione giudaica e tendono a organizzarsi secondo il modello delle sinagoghe ellenistiche o di altre associazioni cultuali. Sono le chiese che Paolo ha fondato o con cui è entrato in relazione: Efeso, Filippi, Tessalonica, Corinto, e che esprimono la sua predicazione.
Ci sono poi chiese improntate alla predicazione successiva dell'apostolo Giovanni: Efeso, Smirne, Pergamo, Sardi, Filadelfa, Laodicea, tutte citate nell'Apocalisse, che esprimono una tradizione diversa e in contrasto con quella paolina perchè più impregnate di tradizione giudaica.
Luca e Paolo spiegano come in generale comunque le comunità cristiane vivano come corpo separato dalle comunità cittadine e facciano proselitismo personale. I ceti maggiormente raggiunti sono quelli medi e degli stranieri. Le comunità si distinguno per la forte solidarietà che lega i membri anche se le tensioni e i contrasti non mancano. Si ritirano in una casa di un membro della comunità dove esercitano i riti dell'eucarestia e del battesimo.
L'origine dell'eucarestia, il sacramento della memoria e della salvezza, è sciolta da Paolo nella I lettera ai Corinzi e avviene ogni primo giorno della settimana. All'inizio si svolgeva nella cornice di un banchetto comune in un clima festoso di attesa escatologica, ma con il tempo, dati i numerosi incidenti, il rito si staccò dall'agape.
L'origine del battesimo è più misteriosa. Non risulta che Gesù abbia mai battezzato e se l'ha fatto, l'ha fatto all'inizio della sua vicenda terrena. I Vangeli mettono in bocca al Cristo risorto il rito del battesimo (Marco e Matteo) che è la realizzazione della comunicazione di salvezza operata dalla morte e dalla risurrezione di Gesù e attua la remissione dei peccati e comunica il dono dello Spirito Santo.
A questi due riti si aggiungono poi:

  • La celebrazione della domenica come giorno del Signore, non più come giorno del riposo dalla creazione ma come giorno del ricordo, memoria della risurrezione e attesa della parusia.
  • La Pasqua, non più soltanto ricordo dell'uscita degli Ebrei dall'Egitto e della liberazione del peccato, ma la celebrazione della morte e della risurrezione di Gesù come vero agnello pasquale col cui sacrificio ha sostituito e abrogato il sacrificio materiale degli agnelli.
Per quanto riguarda le origini e gli sviluppi della gerarchia ecclesiastica, sappiamo ben poco. Prima il ruolo di direzione, dopo gli apostoli, era affidato a profeti e predicatori itineranti ma ben presto subentrarono esigenze di organizzazione che cedettero il passo a presbiteri e vescovi stabili, un collegio dei quali finirà per dirigere le singole comunità e da cui gradatamente emergerà la figura del vescovo monarchico.

Tratto da STORIA DEL CRISTIANESIMO di Gherardo Fabretti
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