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L’industrializzazione negli Stati Uniti - Eric Hobsbawm


Diametralmente opposta a quella della Francia era la situazione degli Stati Uniti d’America. Mancavano i capitali, la manodopera, uomini tecnicamente specializzati ma potevano tutti essere importati. Gli Stati Uniti avevano solo bisogno di coloni e mezzi di trasporto per dare inizio allo sfruttamento dei loro territori. Tutte le istituzioni della nuova repubblica incoraggiavano l’accumulazione di capitali, l’ingegnosità e l’iniziativa privata. Non a caso, nessuna economia si sviluppò più rapidamente di quella americana.

Solo un grande ostacolo impediva agli Stati Uniti di trasformarsi in una potenza economica mondiale: il conflitto tra un nord industriale e agricolo e un sud semicoloniale. Mentre il nord beneficiava del capitale, il sud era invece una tipica dipendenza economica dell’Inghilterra. Il sud era per il libero commercio che gli permetteva di vendere i suoi prodotti all’Inghilterra. Il nord prese invece a proteggere sin dal principio e con tutte le sue forze le industrie nazionali contro la concorrenza di qualunque straniero. Solo con la guerra civile del 1861-65, che ebbe per effetto l’unificazione dell’America per opera e sotto il predominio del capitalismo nordista – il futuro dell’economia americana ebbe un indirizzo definitivo.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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