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La ripresa economica dopo la guerra - Shepard B. Clough e Richard T. Rapp


I tratti caratteristici della storia occidentale nel dopoguerra furono una rapida ripresa economica, poi l’espansione economica, e infine una crescita economica tanto sbalorditiva in alcuni paesi, in particolare Germania e Italia, da essere considerata miracolosa. Ma, nonostante questi progressi, l’Europa occidentale non riguadagnò la posizione economico-politica dell’anteguerra. Essa aveva perso terreno rispetto agli Stati Uniti e al Canada da un lato, e all’Unione Sovietica dall’altro.

La consapevolezza del relativo declino economico dell’Europa occidentale indusse la maggior parte degli Stati ad adottare una qualche forma di programmazione. Il desiderio di ridurre le incertezze e stabilire priorità nazionali indusse i governi a sperimentare un soft planning: ossia a stabilire certi obiettivi economici generali promuovendoli soltanto con la persuasione morale e l’accordo di industriali, sindacati e rappresentanti del governo. In alcuni paesi, come Gran Bretagna, Francia, Italia e Norvegia, importanti settori dell’economia furono nazionalizzati e lo Stato, da imprenditore, fu quindi di determinare i fini da raggiungere il modo in cui farlo.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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