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Roosevelt e William Howard Taft – Rhodri Jeffreys-Jones


L’autorità morale di Roosevelt sul Congresso fu dapprima bassa perché egli diventato presidente solo in seguito all’assassinio di McKinley nel 1901. La sua rielezione nel 1904 mutò tutto. Egli fu guidato ora in favore della giustizia sociale e del benessere pubblico, e per il capitale e il lavoro. Sotto la presidenza di Roosevelt numerose società furono perseguitate per malversazioni monopolistiche.

William Howard Taft, Presidente repubblicano dal 1909 al 1913, ebbe una reputazione conservatorista derivatagli dall’atteggiamento ostile da lui tenuto nei confronti dei lavoratori quando era stato giudice federale. Continuò nondimeno a patrocinare una legislazione progressista. Nonostante la sua fama come Presidente dei capitalisti, Taft permise un numero doppio di cause contro i trust rispetto a quelle permesse dal suo predecessore Roosevelt.

La legislazione wilsoniana mandò invece ad effetto alcune istanze del populismo, riducendo imposte sull’acciaio, dando agli agricoltori i crediti alle condizioni desiderate da molto tempo. Altre leggi andarono a vantaggio dei lavoratori.

Tratto da STORIA DEL MONDO CONTEMPORANEO di Domenico Valenza
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