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Antico Egitto: l’epoca arcaica

Antico Egitto: l’epoca arcaica (3100 circa - 2600 circa)


L’Egitto, che si può far nascere alla storia verso il 3100, aveva già dietro di sé una lunghissima preistoria, durante la quale l’uomo antichissimo che aveva trovato la sua sistemazione lungo il Nilo, aveva dato vita ad un specifico modo di vivere in accordo alle particolari condizioni del luogo. Alla fine di questa lunghissima epoca, nell’età detta arcaica o protodinastica, si erano venuti formando due grandi regni: uno nella regione del delta, detto Basso Egitto, e l’altro uno a Sud, esteso lungo la valle e detto Alto Egitto. Secondo la tradizione egizia, Menes -sovrano dell’Alto Egitto- avrebbe occupato il Nord, attratto anche dalla maggiore fertilità del suolo, unificando così il paese. 
È durante il periodo arcaico che vengono rapidamente formandosi i caratteri dello stato egizio, che, nonostante le evoluzioni ed i mutamenti, rimarranno sempre costanti e fedeli a sé stessi. In particolare si affermò la natura assolutistica e teocratica del potere del faraone, considerato figlio del dio sole Ra, e adorato egli stesso come divinità. Lo stato era diviso in distretti (detti nomi) governati da nomarci nominati dal sovrano; la scrittura era già conosciuta ed utilizzata, seppure il suo livello era ancora solo basilare. Caratteristiche del periodo arcaico (ma in realtà anche di tutta la futura storia egiziana), sono le numerose campagne militari contro la Nubia (una regione dell’Africa, pressappoco coincidente con l’odierno Sudan settentrionale). La capitale dello stato fu Tinis, sita nell’Alto Egitto, per tutto il periodo protodinastica, il quale è suddiviso in due dinastie per un totale di circa 17 faraoni. 

Tratto da STORIA DEL VICINO ORIENTE ANTICO di Lorenzo Possamai
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