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La decadenza dell'impero hittita

La decadenza dell'impero hittita (1300 circa - 1200 circa)

Durante i successivi regni si ebbe per vari fattori una progressiva decadenza degli hittiti. Lo sviluppo della potenza achea nell’area egea creava serie difficoltà alla monarchia hittita, del tutto priva di flotta e conoscenze marinaresche; i popoli marinari si dedicavano alla pirateria e potevano attaccare la costa e poi trovare sicurezza in mare; ma più di ogni altra cosa tagliavano le linee di rifornimento marittime, e ciò causò grave danno agli hittiti che non erano mai stati una potenza commerciale ed industriale. 
Furono comunque le invasioni da parte dei popoli del mare a determinare il rapido crollo dell’Impero. Si trattava di popolazioni barbariche di lingua indoeuropea che si spostarono a sud per ragioni non ben precisate, portando grande scompiglio in tutti regni della regione mediorientale. L’improprio appellativo di ‘popoli del mare’ deriva dalle fonti egiziane che, non sapendo l’origine di queste bellicose popolazioni che arrivarono per ben due volte ad attaccare l’Egitto, supposero una loro provenienza da terre ignote al di là del mare. 
Il crollo del potere hittita in Anatolia determinò una situazione di generale anarchia e conflitti che si protrasse per diverso tempo, producendo un contesto di città-stato che si diedero ad una lotta per l’egemonia senza approdare ad un nuovo stato; i territori meridionali invece furono fagocitati dall’Impero assiro. 

Tratto da STORIA DEL VICINO ORIENTE ANTICO di Lorenzo Possamai
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