Tribunale di Malta
Malta diventa un importantissimo crocevia di schiavi e di merci, è un grande centro commerciale proprio per la sua posizione geografica importante. Oltre ai cavalieri e agli schiavi ci sono anche musulmani ed ebrei. Malta, proprio per la sua posizione strategica, diventa un nodo molto importante di riscatto di captivi. L'inquisitore che viene nominato per Malta ha poteri più ampi del vescovo, a differenza degli altri tribunali in cui avvengono molti conflitti di giurisdizione. Gli inquisitori che vengono mandati a Malta, data l'importanza della sede e, nonostante sia piccola territorialmente ma molto ambita, fanno carriera: due degli inquisitori diventano Papa. Questo non significa che non ci siano conflitti di giurisdizione, anzi c'è da un lato il vescovo che non accetta la maggiore giurisdizione del Sant'Uffizio e dall'altro i cavalieri di Malta che non accettano l'ingerenza del tribunale nei confronti dei membri dell'ordine. Malta resta in questa situazione fino al 1798, quando arriva Napoleone Bonaparte e la conquista, oltre che fare bruciare gli archivi dell'Inquisizione.
Le prigioni siciliane non erano disastrose, furono costruite nel 1600/1605 ed erano prigioni modello per l'epoca, razionali celle allineate su un unico corridoio, in modo che non ci fosse caos all'interno del carcere; c'era inoltre il gabinetto, chiamato "necessaria". Questo dà un senso molto moderno della concezione del carcere. In tutte le carceri ci sono suicidi e morti di nedia, non solo (forse) in Sicilia.
Non è vero che si ricorreva alla tortura con maggiore frequenza e con minore controllo della durata e della brutalità delle sessioni, perché la tortura si somministrava per 30 minuti, di regola. Non era una decisione arbitraria, anche perché ad esempio, la Suprema mandava nei distretti i visitatori, gli ispettori che interrogavano ciascun prigioniero.
Francesco Renda, uno storico siciliano che ha scritto un libro sull'Inquisizione spagnola, considerato che era un vecchio storico comunista, dice come la pensa dal punto di vista della sua concezione della giustizia. Black invece prende le distanze dalla tesi e distingue l'inquisizione spagnola dalla romana. Egli non è d'accordo con il fatto che un giudizio negativo quello di Renda sulla Sicilia, valga anche per l'inquisizione romana dove lui ha tutt'altra opinione.
Sulla Sardegna, Black dice che essa è un'isola povera, non ci voleva andare nessuno, l'unica cosa che gli inquisitori trovano è superstizione, stregoneria, pochi moriscos che vengono giudicato. In seguito, Black racconta di come finiscono le inquisizioni, con le date di chiusura: il tribunale della Sardegna è stato chiuso nel 1708, nel 1742 quelli siciliani, in generale un tribunale chiude con una "morte" lenta, perché prima di essere aboliti, i tribunali poi chiusi già non lavoravano; il modo per non farli lavorare era quello di non sostituire i giudici quando essi morivano, non venivano nominati i nuovi inquisitori. Come ultima data italiana di abolizione dei tribunali possiamo considerare il 1798, data in cui Napoleone chiude l'inquisizione di Malta, avendo conquistato l'avamposto.
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Dettagli appunto:
- Autore: Federica Palmigiano
- Università: Università degli Studi di Palermo
- Facoltà: Scienze Politiche
- Corso: Mobilità e Diaspore del mondo moderno
- Docente: Giovanna Fiume
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