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Gli imperi barbarici in Cina

La potenza mongola ebbe inizio dall’opera di unificazione e di accentramento realizzata da Temujin delle tribù nomadi Shatuo e tartare, stanziate tra i fiumi Onon e Herlum (nell’attuale regione al confine fra Cina, Russia e Mongolia nordorientale), dove si erano trasferite fra il X e l’XI secolo dalla pianura dello Hailar (nell’attuale provincia cinese dello Heilongjiang). Proclamato capo dei mongoli con il titolo di Gengis Khan (Sovrano Supremo) dall’assemblea dei nobili nel 1206, Temujin, organizzò il suo popolo militarmente e politicamente, guidandolo in una serie di gloriose campagne militari. In pochi anni tutti i regni sino-barbarici della Cina settentrionale furono sottomessi ai mongoli e l’espansione si spostò alle immense steppe dell’Asia centrale, spingendosi sino all’U-craina e alla Polonia. Questo grande impero fu ulteriormente allargato dai suoi successori che conquistarono Russia, medio oriente e Afganistan ad occidente, e Tibet, Corea e Cina ad oriente. Al momento del suo massimo splendore, quando anche i regni del sud-est asiatico e le regioni indiane del Jammu e del Kashmir divennero stati vassalli, l’Impero mongolo controllava quasi tutto il continente asiatico, rappresentando il più grande impero del suo tempo e contemporaneamente il più vasto mai realizzato nella storia dell’umanità. 

Tratto da STORIA DELLA CINA di Lorenzo Possamai
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