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La dinastia Song

La dinastia Song (960-1279)

Nel 960, il comandante supremo dell’esercito degli Zhou Posteriori, Zhao Kuangyim (passato alla storia col nome di Taizu), si impadronì del potere con un colpo di stato e fondò a Kaifeng la dinastia Song. Egli, nei successivi quindici anni, conquisto i regni di Jingnan, degli Shu Posteriori, degli Han e dei Tang Meridionali; suo fratello minore, Zhao Kuangyi (poi Taizong dal 977 al 997), che alla sua morte gli succedette al trono, proseguì la sua opera, conquistando fra il 978 e il 979 gli stati di Wuyue e degli Han Settentrionali. 
L’annessione della Cine meridionale -diventata ormai l’area dell’Impero più progredita- fu facilitata dall’appoggio dato dai proprietari fondiari e dai mercanti, ben consapevoli dei vantaggi che l’unificazione nazionale avrebbe portato. Più difficile fu invece la riconquista delle province del Nord che, negli anni burrascosi delle cinque dinastie, erano cadute sotto il controllo dei potenti regni sino-barbarici confinati. Zhao Kuangyi tento per ben tre volte (979, 980 e 986) di annettere l’Hebei e lo Shanxi, ma fu sempre sconfitto e dovette alla fine rinunciare, nonostante il suo esercito fosse ottimamente addestrato ed equipaggiato. Altro smacco fu la costituzione nel 968 del potente regno del Gran Viet, ad opera dalla locale dinastia Dinh, e, dal 1009 dei Ly. 
Nonostante lo scarso dinamismo in politica estera, il regno di Zhao Kuangyim e poi quello di suo fratello Kuangyi, realizzarono risultati eccezionali. Fu rafforzato il potere centrale e allontanati i militari dalla vita politica, dapprima incoraggiando i generali protagonisti delle conquiste a ritirarsi a vita privata e poi vietando la possibilità di cumulare le cariche civili a quelle militari (fu quindi smantellata la vecchia istituzione dei governatori militari). Il potenziamento del sistema degli esami determinò un’ulteriore allontanamento dei militari della vita civile e favorì la gentry meridionale e i letterati nell’amministrazione. Allo stesso tempo fu rafforzato il controllo centrale sulle cariche e l’amministrazione locale, mentre veniva ridotto il numero di effettivi nell’esercito.
Durante i tre secoli della sua esistenza, la dinastia Song dovette confrontarsi con grandi regni sino-barbarici ai suoi confini: a nord i Liao (907-1125), ad occidente il regno Xi Xia (1038-1227), e a sud-ovest quello di Dali, con il quale tuttavia i Song mantennero sempre ottimi rapporti, anche commerciali. Questi regni si formavano in seguito all’unione di più tribù barbare appartenenti ad uno stesso gruppo ad opera di un capo carismatico. Quindi esse intraprendevano un’opera di conquista che in genere le portava verso il ricco mondo cinese. Una volta conquistatolo però esse subivano -senza eccezioni- l’influenza della sua cultura e della sua civiltà e finivano col sinizzarsi in maniera più o meno accentuata. Durante il periodo della dinastia Song, numerosi furono gli imperi sino-barbarici che si alternarono nel dominio sulla Cina settentrionale: appena uno sembrava essere riuscito ad insediarsi stabilmente, adottando la lingua, le istituzioni e le religioni cinesi, subito veniva spodestato da una nuova potenza barbara in espansione dal Nord. L’ultima di queste potenze fu quella mongola, con Gengis khan prima e i suoi successori poi. Per maggiori dettagli sulla storia e sulle strutture di questi imperi sino-barbarici si rimanda alle seguenti pagine del libro: pag. 385 per l’Impero Liao; pag. 388 per quello Xi Xia; pag. 389 per l’Impero Jin; e pag. 394 per il mongolo.

Tratto da STORIA DELLA CINA di Lorenzo Possamai
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