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L’evoluzione politica e culturale a Sparta

Genitrice e figlia al contempo di questa straordinaria espansione militare e politica fu la particolare ideologia spartana, che ancor’oggi non manca di affascinare, sia chi la critica sia di chi la apprezza. Essa è dovuta alla tradizione guerriera dei Dori, che, a causa della loro alterigia, anche una volta conquistato il potere, vollero mantenersi distinti dalla popolazione originaria, facendo della dedizione alle armi il loro orgoglio di élite dominate. E fin qui nulla di nuovo né di sorprendente; tuttavia essi seppero adeguare l’ideale bellico tradizionale (incentrato nell’abilità del singolo combattente, poiché le battaglie erano insieme di scontri individuali, stile Achille contro Ettore), alle necessità imposte dalla nuova tattica oplitica, dove i fanti combattevano a file serrate schierati in falange, e dove era quindi necessario imparare ad anteporre i bisogni dei compagni ai propri. Ne derivò che l’ideale eroico tradizionale, quello dell’eroe che da solo, grazie alla sua abilità nel combattere, fa la differenza nella battaglia (Achille), cedette il posto a quello dell’oplite, che fedele ai suoi compagni e alla patria, rimane schierato al suo posto, sia quando vorrebbe ritirarsi sia quando vorrebbe avanzare per dimostrare il suo particolare valore. 
Da un punto di vista sociale, l’uguaglianza ed il cameratismo che la tattica oplitica imponeva in guerra, si trasmise anche al tempo di pace, come eguaglianza di diritti politici e senso della superiorità del bene comune su quello individuale. Questa coscienza comunitaria, mescolandosi all’orgoglio dorico di stirpe guerriera, trasformò gli spartani di origine dorica, in cittadini eguali fra loro e caratterizzati da un fortissimo orgoglio patriottico, forse unico nella storia per uniformità ed intensità.
Accadeva insomma un processo assai diverso da quello che caratterizzava Atene, dove l’introduzione della tattica oplitica, spinse il demos contro l’aristocrazia [3.6]. A Sparta l’introduzione della tattica oplitica fu un processo che ebbe effetti solo ed esclusivamente sulla parte già privilegiata della popolazione (coloro che erano di stirpe dorica), e si tradusse nell’eguaglianza politica e sociale fra tutti gli appartenenti a questa etnia privilegiata. In questo senso l’introduzione della tattica oplitica portò a Sparta come ad Atene un estensione dei diritti politici e della democrazia, solo che a Sparta tale estensione riguardò un numero talmente ridotto di abitanti che spesso, per rendere il con-cetto, è stato usato l’appellativo di democrazia oligarchica riferito al sistema di governo spartano.

Tratto da STORIA DELLA GRECIA ANTICA di Lorenzo Possamai
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