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Le guerre persiane (499 - 478 a.C.)

Le guerre persiane (499 - 478 a.C.)

Nel 508 Clistene saliva al potere regalando ad Atene la sua prima costituzione democratica. Ma già otto anni prima si era verificato un evento che rappresenta un preludio alla storia che sarò oggetto di questo capitolo. Si intende la cosiddetta spedizione scitica, una vasta campagna militare organizzata dal re persiano Dario nel 516 nelle pianure delle attuali Romania e Moldavia, allo scopo - si ritiene - di annientare le popolazioni barbare che da quelle terre remote minacciavano la tranquillità dell’Impero. Da questo punto di vista l’operazione fu un insuccesso: le orde barbare fuggirono a Nord, costringendo i persiani a rientrare, non prima però di aver sottomesso l’intera Tracia, una regione che sebbene povera e periferica, rappresentava da sempre una parte integrante del mondo greco. Con la conquista della Tracia (515) l’Impero persiano raggiunse la sua massima espansione territoriale e potenza (vedi Cap.8, Storia del Vicino Oriente Antico). Ma prima di iniziare è opportuno fornire un quadro generale del contesto internazionale all’inizio del V secolo.

IL CONTESTO INTERNAZIONALE

Fra VI e V secolo la situazione internazionale è dominata da tre grandi potenze. La Prima e di gran lunga la più forte ed importante è senza dubbio l’Impero persiano, che nel 525 con la conquista dell’Egitto, diventa il più vasto e potente impero mai apparso sulla Terra sino a quel momento. È sostanzialmente un impero terrestre, fondato sulle fertili pianure mesopotamiche e della Valle del Nilo, ma controlla anche le città-stato fenice nell’attuale Libano (che costituiscono il “porto dell’im-pero”) e quelle greche nella Ionia. La seconda potenza è la nazione greca, dominata da Sparta nel Peloponneso, da Atene nel Mar Egeo, da Siracusa ed Agrigento in Italia meridionale. I greci si contendono con i Cartaginesi, terza potenza, il controllo dei traffici  marittimi e della Sicilia. Essi (i cartaginesi) hanno ormai costituito un grande impero, esteso lungo tutta la costa mediterranea dell’Africa, quella della Spagna e delle grandi isole (Corsica, Sardegna e Sicilia occidentale). Il Mediterraneo appare diviso in una parte occidentale, dominio indiscusso di Cartagine, in una orientale che comprende l’Egeo e dove i greci sono padroni incontrastati, e in una parte centrale che ruota attorno alla Sicilia e che rappresenta l’area di frizione fra le due talassocrazie. 

Tratto da STORIA DELLA GRECIA ANTICA di Lorenzo Possamai
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