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Gli scrittori minori del 1600


Lione Pascoli (1674 – 1744). Perugino. Pubblica le sua vite nel 1730. Opera di scarso valore, rappresenta la fine del grande Barocco romano: Maratta, Cignani, Ciro Ferri. Non era un pittore né un artista; era giureconsulto e politico, oltre che zelante raccoglitore di libri e quadri.
Niccolò Pio. Oscuro amatore romano che pubblica un grosse volume di Vite.
Giulio Mancini (? - 1630) Senese. Archiatra di Urbano VIII. Importante per il suo attraversamento dal manierismo al barocco e per le biografie del Caravaggio, del rivale Cavaliere d'Arpino, del Domenichino e del Reni, allora tutti in piena attività. Ottima critica minuziosa dei più antichi, come Vasari.
Francesco Scannelli. Forlì. Scrisse il Microcosmo della Pittura, nel 1657. Anche in lui è presente, come in Mancini, la divisione tra scuola romana e Raffaello, scuola veneziana e Tiziano, scuola lombarda e Correggio, e scuola bolognese e i Carracci.

Tratto da STORIA DELLA CRITICA D'ARTE di Gherardo Fabretti
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