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Seroux d'Agincourt e la storia dell'arte medievale


Nel 1779 arriva a Roma Seroux d'Agincourt con l'obbiettivo di completare l'intero ciclo di storia dell'arte, avviata da dove Winckelmann l'aveva troncata. Cominciò a commissionare a molti giovani artisti i disegni di un gran numero di opere medievali. In lui prevale la vocazione storiografica, l'impegno a contribuire ad una storia globale. Seroux intende scrivere una storia dell'arte occidentale del medioevo, di cui è necessario documentarne i monumenti. scrivere una storia dell'arte per immagini va fatta risalire alla sua formazione francese. Oltre all'influenza di Caylus anche quella di Montfaucon, prima opera a stampa in cui vengono riprodotti monumenti del medioevo, 305 tavole in cui sono riprodotti monumenti medievali classificati per generi e tipologie. L’Histoire de l’art comprende tre sezioni dedicate all’architettura, alla scultura, alla pittura, ma anche alle arti minori, 325 tavole in cui sono riprodotti 1400 monumenti. Ordine non solo cronologico, ma anche di tipologie di opere. Delle opere riprodotte indica l’autore, datazione, collocazione, dati tecnici, giudizi stilistici sulle opere stesse. Il linguaggio prescelto delle tavole è l’acquaforte a semplici contorni, il linguaggio più consono per una documentazione basata su criteri oggettivi, quella scientificamente più corretta. Per le opere pittoriche l’artista traccia il disegno a calco direttamente sull’opera, poi l’incisione magari avendo ancora l’originale davanti; per le sculture la scelta dell’incisione a puro contorno rispecchia l’esigenza di rendere nel miglior modo l’assenza di colore. Seroux introdusse nel campo dell’editoria artistica l’uso di
accompagnare le riproduzioni d’insieme delle opere d’arte con alcuni particolari a grandezza naturale. Riteneva che lo stile di un’opera fosse più comprensibile con la riproduzione a grandezza naturale di particolari mediante la tecnica del calco diretto. Questa minuziosa attenzione alla fedeltà lo condusse ad un’attenzione particolare allo stato di conservazione delle opere d’arte. La prima fase di lavoro per l’esecuzione delle tavole è l’individuazione dei monumenti. Giacomo Macchiavelli è uno dei collaboratori di Seroux che lo accompagnava nelle sue visite ai monumenti romani munito di matita e album. Ad aiutare Seroux anche Canova e Camuccini, a cui spetto l’onore di calcare sull’originale alcune teste del Giudizio
Universale di Michelangelo. Seroux ricordò l’intensa attività culturale di Stefano Borgia e non pochi furono i dipinti illustrati provenienti dal Museo sacro di Borgia. Nell’histoire si intendeva sottolineare una linea di continuità tra le pitture egizie ed etrusche, le urne funerarie greche, i bassorilievi romani e le catacombe cristiane. L’Histoire de l’artrappresenta la più diffusa opera di consultazione sull’arte medievale a livello europeo.

Tratto da STORIA DELLA CRITICA D'ARTE di Alessia Muliere
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