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Freud, rimozione e inconscio


Freud (1856 - 1939) A lui deve la scoperta o se si vuole la valorizzazione dell’inconscio. Scrive diverse opere, va ricordata Il disagio della civiltà (1929). Come dicevamo sviluppa il concetto di inconscio => parte della personalità che non si rende consapevole; esso non solo esiste ma è la parte più consistente dell’individuo. Il soggetto non è allora solo logicità (questo è ormai assodato).
Meccanismo della rimozione => la rimozione è un’operazione che avviene quando all’interno della coscienza esiste qualcosa che “disturba”; questo qualcosa viene gettato nell’inconscio. È questo un procedimento soprattutto legato all’infanzia. Un’infanzia violenta ad esempio genera dei disturbi nell’individuo che generano nevrosi senza che se ne sappia dare una spiegazione. La coscienza ricoprirà la parte di minor importanza nella personalità dell’individuo. Per spiegare questo passaggio coscienza - inconscio egli ricorre anche ai sogni: nel sogno avviene quello che nella veglia non può accadere a causa della censura (una barriera) che la coscienza fa nei confronti dell’inconscio, che non permette ai traumi di ritornare dall’inconscio alla coscienza. Nel sogno invece questa barriera, se pur non scompare, è come se si indebolisse filtrando quei traumi e dando vita spesso a sogni incomprensibili, poiché deforma gli elementi traumatici che tendono a passare dall’inconscio alla coscienza.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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