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Popper. Epistemologia e principio di falsificazione


Popper: egli si occupa soprattutto di epistemologia (riflessioni intorno alla scienza). Scrisse
Logica della conoscenza scientifica (34)
Congetture e confutazioni
Il problema è allora capire quale metodo la scienza deve utilizzare: secondo la sua posizione c’è assoluta contrarietà con il principio induttivo (dal particolare all’universale). Egli sostiene che il metodo induttivo è un metodo antieconomico e mai definitivo: piuttosto che ricercare tanti cigni bianchi, basta trovarne uno nero; ed inoltre per quanti cigni bianchi possa incontrare nessuno può escludere che da qualche parte non ne esista uno nero. P. critica due tipi di induzione: l’induzione per enumerazione (conto i cigni e tiro fuori la regola) e l’induzione per eliminazione (attraverso la quale si mettono due teorie contraddittorie a confronto). La tendenza tra gli scienziati del tempo era quella di confrontare due teorie per arrivare alla conclusione che una delle due doveva essere certamente vera. In realtà questo è un errore perchè potrebbe esisterne una terza. L’induzione allora non è una tecnica scientifica: l’induzione si basa sul principio di verificazione, ossia della continua conferma di una teoria già sviluppata e accettata. Popper sviluppa un principio opposto, il principio della falsificazione o ipotesi di falsificabilità: uno scienziato deve a tutti i costi cercare di smentire una data teoria di modo da verificare se essa regga oppure no: solo i questo modo la scienza progredisce. Inoltre bisogna tenere presente sempre che la scienza non si ferma mai e mai è definitiva. Ci si avvicina ma non la si possiede mai.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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