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Teoria dei tre mondi in Popper



Il progresso della conoscenza e la società aperta: contrariamente ai positivisti Popper sostiene che la base empirica delle scienze non ha qualcosa di assoluto; egli infatti paragona le teorie scientifiche ad edifici costruiti su palafitte. Quando la costruzione dell’edificio si arresta non è perché esso è completo ma perché si ritiene che i sostegni almeno per il momento siano abbastanza stabili. Sarà attraverso la critica che una teoria, una volta controllata, potrà essere sostituita con una migliore. Qui è il risultato di un controllo che determina il progresso, che Popper interpreta sulla falsariga del modello evoluzionistico darwiniano. La conoscenza non parte mai da zero: essa può essere frutto di miti, di tradizioni, di osservazioni ma nessuna di queste ha un’autorità privilegiata. In opposizione alle epistemologie ottimistiche e a quelle pessimistiche, Popper sostiene il carattere “fallibile” delle teorie. Il suo fallibilismo è allora frutto di una posizione moderata che ha le sue origini nell’antica Grecia, la quale ha insegnato all’Occidente il metodo razionalistico capace di mettere in dubbio attraverso la critica le conoscenze via via si vanno formando.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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