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Weber. Capitalismo e teoria dell'agire sociale


Weber propone degli spunti specifici interessanti: nella sua opera Etica protestante e lo spirito capitalistico, sostiene che il capitalismo si è sviluppato grazie al calvinismo. La mentalità calvinista aveva creato ricchezza perché metteva l’accento sulla predestinazione per togliere potere alla Chiesa cattolica. Il calvinismo allora portava ad un’interpretazione particolare riguardo alla ricchezza: colui che era benestante e uomo di successo aveva i caratteri della felicità e dunque certamente un predestinato da Dio che certamente non avrebbe mai fatto soffrire colui che aveva prescelto. Questo portava chiaramente ad una produzione di ricchezza che era strettamente legata a motivazioni escatologiche. Il capitalismo moderno è allora figlio di questo progressivo accumulo di ricchezze.
Weber parla spesso di mondo disincantato ossia che non possiede valori oggettivi eterni: c’è un’assoluta possibilità di autodeterminarsi e quindi una libertà di decisione molto ampia. Weber sviluppa inoltre una teoria dell’agire sociale. Sostiene che ci sono 4 tipi di agire nella società che assumono progressivamente alla crescita della persona una carattere sentimentale e personale: agire
1. rispetto ad uno scopo (finalismo strettamente legato ad una spinta razionale)
2. rispetto al valore (lo scopo scompare: l’agire è dettato dal valore comune della proprio società)
3. rispetto ad una tradizione (per abitudine o cultura)
4. rispetto ad un affetto (guidato dai sentimenti personali e quindi strettamente legato al sentimento)
C’è allora nell’agire dell’uomo un progressivo passaggio dalla razionalità al sentimento.

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA CONTEMPORANEA di Carlo Cilia
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