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Patto sociale in Hobbes



La conclusione logica è allora quella che solo il superamento dello stato di natura può garantira la sicurezza all’uomo. infatti la vera legge indica un obbligo, mentre quella naturale non è in grado di stabilirne nessuno. La risposta più concreta è allora data dal patto sociale: la società civile secondo Hobbes frutto della retta ragione e dell’esperienza. L’origine della società è allora frutto di una convenzione. L’accordo è possibile solo se tutti i cittadini rinunciano ad una parte dei loro diritti naturali e delegano il loro diritto soggettivo ad un terzo che ne garantisce allo stesso tempo il rispetto per tutti: il delegato è il sovrano. Questo patto sociale è allora insieme pactus societatis (frutto di convenzione e accordo tra contraenti) e  pactus subiectionis perché ciascun individuo nell’atto in cui si associa agli altri, rinunci al proprio ius (diritto soggettivo) demandandolo al sovrano (sia esso un singolo o un’assemblea) che se ne fa garante ma che in cambio esige obbedienza. A questo punto la sovranità è irrevocabile per due motivi:
la sua revocabilità richiederebbe nuovamente l’unanimità di tutti i contraenti
la sua revocabilità richiederebbe il consenso del sovrano, anch’egli contraente del patto

Tratto da STORIA DELLA FILOSOFIA MODERNA di Carlo Cilia
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