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Il realismo espressionistico di Leos Janacek


Leos Janacek nasce nell’odierna Repubblica Ceca, a Hukvaldy, nel 1854, e muore a Ostrava nel 1928. Cercò nel canto popolare del proprio paese una fonte per rinnovare il linguaggio tardoromantico a cui era rimasto legato nei primi lavori. Del canto popolare Janacek non utilizzò esornativamente le melodie, ma assimilò quanto in esse era estraneo alle convenzioni melodiche e armoniche del linguaggio colto europeo. Volle inoltre modellare il proprio stile vocale sulle inflessioni del linguaggio parlato. Riservò anche molta attenzione alle avanguardie europee contemporanee, e mostrò una concezione assai libera dell’armonia.
Soprattutto i lavori dell’ultimo decennio segnarono la conquista di un linguaggio sempre più moderno, accostabile per qualche aspetto all’espressionismo. È in questi lavori che meglio si delineano i contenuti essenziali della sua poetica: pessimismo nei confronti della società e anelito alla liberazione della natura in senso panico. Di lui ricordiamo i capolavori teatrali come Amarus, Padre Nostro, Jenufa e alcune opere strumentali come la Messa glagolitica .L'Alfabeto glagolitico o Glagolitico è il più antico alfabeto slavo conosciuto. Venne creato dal missionario san Cirillo, insieme a suo fratello san Metodio, intorno all'862-863 per tradurre la Bibbia e altri testi sacri in antico slavo ecclesiastico.

Tratto da STORIA DELLA MUSICA di Gherardo Fabretti
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