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La musica sacra e strumentale in Germania (1600)


La musica in Germania dall’epoca di Heinrich Schutz all’epoca di Johann Sebastian Bach.

In Germania forti erano gli influssi italiani, mediati originalmente con le tradizioni nazionali e coesistenti con altre influenze francesi. È un periodo di altissima fioritura, specie per la musica sacra e strumentale. Nella prima generazione furono fondamentali H. Schutz e S. Scheidt.
Schutz amava rinominarsi Sagittarius. Fu un grande ammiratore della musica italiana, e amava Gabrieli e Monteverdi, i cui stili riadattò alla lingua tedesca. Fu fedele alla tradizioni polifonica cinquecentesca, al gusto della declamazione espressiva all’italiana e attento alle innumerevoli forme di elaborazione polifonica del corale luterano. Diede il meglio di sé nello stile concertato e fu l’autore della prima opera in lingua tedesca, la Dafne, oggi perduta. Di lui ricordiamo le Sinfonie Sacre.
Ricordiamo anche Dietrich Buxtehude, famoso compositore e organista danese. Bach fece 400 chilometri a piedi per ascoltarlo, tanta era la sua magistrale bravura nella composizione organistica. Massimo esponente della scuola settentrionale, assieme a Froberger trasformò radicalmente le composizioni per organo, diffusissime in Germania. Da una forma che ammetteva l’esistenza di più temi che si alternano, o anche di un solo tema che veniva modificato nel corso
delle successive comparse, si arriva gradualmente a fissare uno schema monotematico. Tutte le forme musicali inoltre finiranno per confluire nel genere della fuga.

Tratto da STORIA DELLA MUSICA di Gherardo Fabretti
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