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La democrazia come espressione di una società



È proprio la fase secondaria in sé il problema: posto che il coinvolgimento emotivo è fondamentale, nella fase primaria esso è inevitabile ma in quella secondaria è opzionale, dunque se non si risveglia tale emozionalità nella seconda fase non si arriva a nulla. Gli operatori scolastici, invece, si trincerano dietro l'ideologia delle doti e dietro il principio di non ingerenza.
Certamente non sono mancate le proposte ma al di là delle specificità tecniche, è da considerare soprattutto la sostanza politica della questione. È fondamentale la distinzione tra cultura ed educazione, considerato che in una comunità che subisce il dominio ideologico di una minoranza organizzata non c'è produzione culturale, bensì degenerazione degli istituti formativi in apparato educativo, vale a dire adattamento di molti alle esigenze di pochi anziché libera espressione di proprie elaborazioni culturali. È chiaro che queste proposte devono partire dai teorici della pedagogia critica e da tutti gli operatori impegnati nelle strutture scolastiche ed extrascolastiche della formazione.  Dobbiamo dunque rimarcare la connessione forte di tali progetti con il problema stesso della democrazia e del ruolo della scuola e degli insegnanti per la maturazione sociale del sistema democratico. La democrazia è la vera espressione di una società che è veramente adulta, al di là dell'anagrafica.

Tratto da STORIA DELLA PEDAGOGIA di Gherardo Fabretti
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