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I rapporti tra Germania e Paesi dell’Est


I rapporti tra Germania e Paesi dell’Est si intensificarono;  la Jugoslavia addirittura non dà più grano all’Italia per darlo alla Germania. 1937;  accordo Romania-Germania sul petrolio. Oltre alla strategia economica Hitler si avvale anche della diplomazia: non è pertanto un problema allacciare legami con l’Ungheria revisionista. Polonia, Romania e Jugoslavia, invece, erano antirevisionisti.
La Polonia viene rassicurata da Hitler. Egli dal 1936 la induce ad un accordo contro l’Urss, ma senza sortire risultati perché la Polonia costituiva un equilibrio tra Urss e Germania. Allora Hitler fa leva sulla contrapposizione Polonia vs Cecoslovacchia e cerca di rassicurarla.
Jugoslavia e Romania non temono la Germania. Allora Hitler tenta una rassicurazione indiretta, facendo pressioni sull’Ungheria affinché essa spinga col revisionismo contro questi due paesi (ad esempio rivendicare i territori ungheresi in Jugoslavia).
Fa inoltre credere che la Jugoslavia sarà violenta contro i cecoslovacchi.
I propositi di Hitler 1936-1938 zona Sudeti.
Voleva annettere una parte di Cecoslovacchia e per farlo cerca di isolare quest’ultima in ogni modo: favorisce accordo Ungheria-Jugoslavia per aumentare i contrasti.
Voleva annettere l’Austria in seguito.
Nel 1937 Hitler rivela i suoi piani al comando del Reich (Hossbach Memorandum);  includono i piani di pulizia etnica miranti la ricerca di uno spazio vitale per la sopravvivenza dei tedeschi in termini di razza (non di etnia e cittadinanza come per Stresemann).
Agire contro la Cecoslovacchia, ormai abbandonata dalla Francia, non è un problema.
Il 6 novembre 1937 l’Italia si aggiunge a Germania e Giappone nel patto Anticomintern. Mussolini va a colloquio con Ribbentrop, il quale voleva sondare la posizione italiana circa l’annessione dell’Austria;  Mussolini dichiarò di non aver più intenzione di fare la sentinella dell'indipendenza austriaca. A fine 1937 gli austriaci scoprono che Hitler vuole fare il colpo di stato, sicché il governo austriaco parla direttamente con Hitler, ma viene aggredito verbalmente, no dialogo, Hitler lo accusa di “leso germanismo”. L’Austria si trova isolata e dovrebbe sottostare a Hitler, nominando come ministro degli interni un esponente nazista e dando vita ad una politica economica assieme alla Germania. Dopo una lunga campagna politica, che comprese le minacce di guerra di Hitler, un avvocato nazista, Inquart, venne nominato Ministro degli Esteri e in seguito Cancelliere d'Austria. Il 12 marzo del 1938, la Germania annunciò l'annessione (Anschluss) dell'Austria, che divenne una provincia tedesca.  Hitler nega che l’Anschluss possa essere un primo passo verso un’espansione ai danni dell’Italia e Mussolini è d’accordo così il 13 marzo Hitler entra a Vienna. La Francia si limita ad inviare una nota di protesta. L’Italia inizia la Campagna d’Albania e cerca di allearsi con la Gb;  vedi accordi di Pasqua 1938;  sembra che l’Italia stia ricominciando a fare la pendolona, ma Hitler fa una gita in Italia e spezza questo nuovo dialogo sul nascere. Ribadisce che non si vuole più espandere e che i tedeschi dell’Alto Adige possono spostarsi, quindi no necessità annessione.
Dopo l’Austria viene dunque il momento della CECOSLOVACCHIA, dove abitano, nella regione dei SUDETI, 3 milioni e mezzo di tedeschi: tra questi si diffonde un movimento autonomistico, sempre più impregnato di nazismo. La Cecoslovacchia era importante strategicamente ed economicamente. Nel 1937 Henlein e il movimento filo-nazista sviluppatosi nell’area avviano una campagna mirata all’ottenimento dell’autonomia. Il passo successivo sarebbe stata l’annessione. Francesi e inglesi si consultano ma non arrivano ad alcuna intesa. La Gb aiutava la Francia esclusivamente in caso di attacco diretto.
Minaccia dell’uso della forza: crescono i concentramenti di truppe tedesche in Sassonia ed il 30 maggio 1938 Hitler dà ordine che la Wermacht sia pronta ad entrare sul territorio cecoslovacco a partire dall’1° ottobre.
Hitler ha in mente un’idea e passa alla via diplomatica;  al nido dell’aquila propose a Chamberlain un accordo che penalizzava i cecoslovacchi, Chamberlain è incline perché lui è il tipo che ama l’appeasement. Ci pensa un po’.
Il 22 settembre Chamberlain si reca nuovamente in Germania: non si tratta più di negoziare, il governo di Praga deve accettare la cessione dell’intera regione dei Sudeti alla Germania. Il 28 settembre, senza consultare il suo governo, Chamberlain scrive a Hitler che tutto può essere risolto “senza guerra e senza ritardi”, offrendogli così la possibilità di completare il suo bluff. 
Conferenza di Monaco.
Il 29-30 settembre 1938 viene convocata la CONFERENZA DI MONACO (Italia, Francia, Germania, GB), durante la quale tutte le richieste del fuhrer vengono accolte ed il presidente cecoslovacco Benes si piega ad accettare l’annessione del territorio dei Sudeti alla Germania. Mussolini (che, convocato come mediatore della crisi, elenca una serie di proposte concordate col Fuhrer) e Chamberlain (che ottiene la firma di un documento in cui è ribadita l’importanza primaria delle buone relazioni anglo-tedesche e l’impegno di adoperarsi per mantenere la pace) si ergono a pacificatori poiché la guerra è stata evitata. Benes non viene nemmeno ascoltato e i sovietici, che sarebbero potuti intervenire militarmente a fianco della Francia, non vengono informati della conferenza (sindrome dell’escluso, percezione di Stalin che Francia e Gran Bretagna vogliano spingere le mire di Hitler verso est). 3 azioni di politica distensiva di Hitler:
inviolabilità dei confini cecoslovacchi
trattato di non aggressione con la Gran Bretagna (settembre)
trattato di non aggressione con la Francia (dicembre)
Tuttavia Hitler viola i confini cecoslovacchi: il 15 marzo 1939 le truppe tedesche entrano a Praga, annettendo il resto della Boemia e della Moravia. Se fino alla conferenza di Monaco le azioni di Hitler potevano essere ricondotte ad un principio di legittimità, ora l’invasione dei confini cecoslovacchi è totalmente illegittima poiché viola un accordo firmato pochi mesi prima da Hitler in persona. Ciò rende da ora in poi impossibile ogni compromesso: Chamberlain dichiara FINITA LA POLITICA DELL’APPEASEMENT ed il 31 marzo 1939 offre la propria garanzia all’indipendenza della Polonia
La conferenza di Monaco fu la massima espressione della politica di appeasement inglese, considerato anche da Truman come una causa della Guerra Mondiale. L’appeasement britannico degli anni ’30 è la naturale prosecuzione della politica estera intrapresa negli anni ’20. Esempi di appeasement;  accordo navale anglo-tedesco 1935, promozione parità tra Francia e Germania, posizioni in merito alla Renania e all’Anschluss. L’appeasement rispecchia la volontà inglese di ritardare (non scongiurare!) lo scontro con la Germania. Chamberlain si dichiarò soddisfatto del compromesso di Monaco e per questo è stato fortemente criticato.
perché la Gb non era in grado di affrontare subito Hitler? ;  non era militarmente capace! (conseguenza delle scelte degli anni ’20). Inoltre era in corso in Gb una crisi strutturale accentuata dalla crisi del ’29. Non poteva affrontare una guerra da sola, doveva organizzare una coalizione e non godeva dell’appoggio dei dominios, ormai semi-indipendenti e disinteressati alle vicende tedesche.

Tratto da STORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI di Alice Lavinia Oppizzi
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