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IL 1948


CECOSLOVACCHIA: guidata dal Presidente Benes, vi si è instaurato un democratico governo di coalizione. Ma dopo la decisione di Gottwald, leader del Partito comunista cecoslovacco e Primo ministro, di piegarsi alla pressione sovietica e di boicottare il Piano Marshall nell’estate 1947, e ancor di più a seguito del suo sfacciato progetto di riempire la polizia di agenti comunisti, la popolazione cecoslovacca inizia a ribollire. In risposta al crescente malcontento il Cremino fa pressione sul Primo ministro affinché formi un governo monopartitico, facendo intendere che l’assistenza militare sovietica sarebbe stata disponibile qualora richiesta. Il 20 febbraio 1948 Gottwald ricorre a intimidazioni per costringere Benes a nominare un nuovo governo in cui solo i comunisti possano sceglierne i membri non comunisti: due settimane dopo, l’unico membro non comunista rimasto, il ministro degli Esteri Jan Masaryk, muore nel misterioso episodio della defenestrazione di Praga. Seguono le dimissioni di Benes, cui gli succede Gottwald a capo di un nuovo governo monocolore; questo rappresenta l’ultimo tassello della creazione dei cosiddetti “stati amici”, ma è il più preoccupante poiché la Cecoslovacchia era uscita dalla guerra con un sistema democratico.
ITALIA: gli Stati Uniti nutrono molte preoccupazioni poiché il Partito comunista italiano è molto forte, ma nel maggio 1947 la Democrazia Cristiana lo estromette dalla coalizione di governo, nella previsione di ottenere più probabilmente l’assistenza economica statunitense. Le elezioni italiane del 1948 non vedono il coinvolgimento diretto di USA e URSS, infatti le armi inviate dai sovietici al PC sono state in gran parte confiscate, mentre la proposta americana di fornitura di armamenti al governo viene rifiutata da de Gasperi (perché non abbia effetti controproducenti sulle elezioni ma anche perché l’Italia è in grado di cavarsela da sola). Se da una parte l’Unione Sovietica annuncia di essere favorevole al ritorno delle colonie in Italia, dall’altra gli Stati Uniti rispondono di essere favorevoli al ritorno di Trieste all’Italia. Il 18 aprile 1948 si afferma nettamente la DC di de Gasperi con il 48% dei consensi, senza però determinare il venir meno del Partito comunista.
GERMANIA: le tre potenze occidentale procedono sulla via dell’unificazione economica e monetaria, istituendo il 1° marzo 1948 una Banca Centrale che emetta un’unica valuta tedesca da utilizzare nelle tre zone ovest; il 18 giugno 1948 introducono nelle loro zone unificate una nuova moneta, il marco tedesco, nel tentativo di combattere l’iperinflazione e il mercato nero. Il 25 giugno l’Unione Sovietica procede con l’istituzione di un proprio marco all’interno della zona est. L’estate del 1948 segna l’interruzione totale della cooperazione interalleata nell’occupazione della Germania. La zona occidentale comprende il 75% della popolazione e le zone industriali più produttive (Ruhr, Renania e Westfalia) e tutto ciò genera notevole preoccupazione a Mosca sia perché essa esercita una forte attrattiva sui cittadini tedeschi della zona sovietica, sia perché potrebbe diventare un baluardo delle potenze capitaliste pericolosamente vicino all’impero sovietico. Così, nell’estremo tentativo di ostacolare gli alleati occidentali, Stalin si serve della questione monetaria per far scattare la scintilla: la questione riguarda quale moneta debba circolare a Berlino, situata nella zona sovietica. Le potenze occidentali si accordano per permettere al marco della zona sovietica di circolare in tutta la città, a patto che la moneta sia stampata sotto la supervisione di tutte le quattro potenze, per evitare che i russi inondino la città con una moneta che rischia di perdere in breve tempo il suo valore. I sovietici sono però irremovibili e iniziano a distribuire unilateralmente il loro marco in tutta la città; gli alleati occidentali reagiscono introducendo nei loro settori il marco tedesco, destinato a distruggere la debole moneta sovietica. Il 24 giugno 1948 le autorità della zona sovietica reagiscono interrompendo ogni collegamento stradale e ferroviario tra la zona occidentale e Berlino: col BLOCCO DI BERLINO, Mosca annuncia che il governo delle 4 potenze nella città è giunto al termine. Washington e Londra improvvisano un ponte aereo che assicuri il rifornimento di cibo, carburante e medicine: dopo una diminuzione nel dicembre 1948 a causa della nebbia, i rifornimenti aerei riprendono, arrivando addirittura ad un atterraggio ogni 3 minuti. Truman non sospende mai il ponte perché sa che Stalin non avrebbe rischiato una guerra abbattendo un aereo statunitense o britannico, dato che gli USA godono del monopolio delle armi nucleari e possiedono una flotta di bombardieri capace di trasportarle sopra bersagli sovietici: infatti il 12 maggio 1949 Stalin interrompe il blocco; questo è per gli USA un enorme successo, soprattutto propagandistico. Alla fine della crisi di Berlino:
l’8 maggio 1949 nasce la REPUBBLICA FEDERALE TEDESCA con capitale Bonn; 
il 7 ottobre 1949 nasce la REPUBBLICA DEMOCRATICA TEDESCA con capitale il sobborgo berlinese di Pankow.
Altre 3 grandi questioni riguardano l’anno 1949:
1. la firma del Patto Nordatlantico
2. la nascita della Repubblica Popolare Cinese
3. la nascita del bipolarismo atomico

Tratto da STORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI di Alice Lavinia Oppizzi
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