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REAZIONE; IL FRONTE DI STRESA - 1935

REAZIONE;  IL FRONTE DI STRESA - 1935


Francia, Italia, Gb   
Discutono circa la reazione al gesto di Hitler, si chiedono se portare la questione alla Società delle Nazioni.
Risultato;  dichiarazione in cui condannano la violazione tedesca e si impegnano ad intervenire in caso di ulteriore violazione. La Francia nel 1935 si allea con l’Urss, un trattato di mutua assistenza che fa riferimento alla Società delle Nazioni;  no meccanismi automatici, impegno solo politico e non militare. Alleanza debole a causa delle perplessità francesi sull’Urss, ma comunque speranza di intimorire la Germania con la minaccia di una guerra su due fronti.
Il fronte di Stresa inizia quindi a sgretolarsi da solo a causa di decisioni successive nel corso del 1935; 
L’alleanza francese con l’Urss spaventò Italia e Gb.
Firma di un accordo navale tra Gb e Germania: la Germania può violare Versailles, ma non deve superare il 35% della flotta inglese;  revisionismo limitato: la Gb vuole contenere la Germania, sa che vuole riarmare, glielo consente ma limitandola. La concessione alla Germania serve a rimandare la guerra nel breve periodo (la Gb non era ancora pronta a un conflitto), è la scelta del male minore.
La scelta italiana di invadere l’Etiopia è il colpo fatale al fronte di Stresa. L’Italia aveva avuto nel corso del ‘900 aveva ottenuto un certo controllo dell’Etiopia. Nel 1934 gli etiopi si ribellarono e attaccarono gli italiani. Negli accordi con Laval era previsto l’intervento francese anche in una situazione simile: Mussolini sosteneva che Laval gli aveva dato carta bianca per l’Etiopia. Inoltre alla conferenza di Stresa Mussolini aveva fatto in modo che si stabilisse “niente più violazioni di Versailles in Europa”, in modo da avere via libera in Africa. Mussolini espresse l’intenzione di entrare in guerra con l’Etiopia. Quest’intenzione palese divenne un problema per Francia e Gb. La Francia non ha interessi a intervenire in Etiopia, cerca di non far condannare l’Italia e di non farla allontanare dal Fronte di Stresa (evitare sia la guerra che l’allontanamento italiano). La Gb non aveva solo questo problema politico;  possedeva anche dei territori in zona e aveva condotto un sondaggio dal quale era emerso che secondo l’opinione pubblica la Gb doveva opporsi alle violazioni del diritto internazionale e astenendosi dall’uso della forza. Davanti alla determinazione italiana propongono due soluzioni: 1- un mandato, non un’annessione; 2- l’annessione di una parte del territorio etiope. Vennero respinte entrambe le proposte, Mussolini infatti è convinto che Francia e Gb non interverranno. Ottobre 1935 l’Italia muove guerra all’Etiopia;  Gb e Francia appoggiano sanzioni della Società delle Nazioni contro l’Italia;  embargo economico (no petrolio);  vogliono lasciare aperto uno spiraglio di dialogo e infatti elaborano il compromesso Laval-Hoare, che prevedeva che se l’Italia avesse cessato il fuoco avrebbe ottenuto i 2/3 dell’Etiopia;  questo patto non va in porto e i due ministri si dimettono e finiscono le possibilità di dialogo tra i tre paesi. Intanto Hitler (che è uscito dalla Società delle Nazioni) continua a rifornire l’Italia di materie prime. Conseguenze: crisi politica in Francia, spaccatura tra i 3 paesi, rottura del Fronte di Stresa (Mussolini capisce che Gb e Francia non sono in grado di sostenere le iniziative italiane, a causa delle pressioni della loro opinione pubblica);  all’Italia non resta che rivolgersi a Hitler (e il pendolo continua..). L’Italia è pronta ad ammettere una forma di controllo tedesco sull’Austria purché essa rimanga uno stato indipendente (stato fantoccio).

Tratto da STORIA DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI di Alice Lavinia Oppizzi
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