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Hegel: Lo stato è la realtà dell’idea etica


Il concetto di stato è connesso con quello di razionalità. È la consapevolezza del rapporto che lega tra di loro tutte le determinazioni, tutte le sfere.
Rifiuta la concezione contrattualistica ed individualistica dello stato.
La polemica di Hegel nasce dalla considerazione degli avvenimenti politici della Rivoluzione francese: l’esigenza di affermare la libertà dell’individuo e di ricostituire ex novo l’intera struttura dello stato aveva trovato la sua paradossale conclusione nel Terrore come negazione proprio della libertà e come affermazione della tirannia più spietata.
Lo stato non può prescindere dalla libera attività degli individui in quanto solo essi realizzano la sintesi della particolarità del singolo e dell’universalità rappresentata dallo stato.
La costituzione politica si fonda sulla distinzione dei poteri articolata in:
potere legislativo: ha il compito di articolare e stabilire l’universale
potere governativo: riporta le sfere particolari e i casi singoli sotto l’universale
potere sovrano: unifica i due precedenti poteri. La sovranità è incarnata e rappresentata dal monarca che garantisce in virtù della successione al trono la continuità dello stato.

differenza tra distinzione e divisione dei poteri: la prima implica la sussistenza di un armonico rapporto tra i poteri in quanto si riconoscono come derivanti da un unico principio, l’unità e la sovranità dello stato rappresentata dal monarca; la seconda sottolinea la reciproca limitazione che tende a degenerare nella contrapposizione dei poteri e che termina con la supremazia del legislativo o dell’esecutivo per instaurare un potere assoluto.
Il monarca ha il potere di nominare i membri del governo e le alte cariche dello stato.

L’esecuzione delle decisioni del monarca fa capo al potere governativo che è costituito dalla pubblica amministrazione nel cui ambito è compresa anche l’amministrazione della giustizia. Il compito della pubblica amministrazione è di far valere l’interesse generale dello stato.
Il potere governativo ha il compito di fungere da tramite tra la società civile e lo stato e di garantire il perseguimento dell’interesse generale nel rispetto dell’interesse dei singoli.
Il potere legislativo è costituito dal monarca a cui appartiene la decisione suprema; dal potere governativo; dalle assemblee degli stati alle quali appartiene l’iniziativa delle proposte di legge.
La legge deve essere espressione della volontà degli organi fondamentali dello stato.
Non può essere ammessa la partecipazione dell’individuo singolo al governo dello stato.
La rappresentanza politica non deve essere fondata sul rapporto diretto tra popolo e rappresentanti ma deve essere mediata dal sistema degli stati sociali cioè delle corporazioni.
Il sistema elettorale che si informa ai principi liberali e democratici non garantisce che la rappresentanza sia costituita da elementi competenti dei problemi che debbono affrontare e risolvere, mentre la rappresentanza organica quale viene selezionata dai ceti e dalle corporazioni risulta composta da persone che hanno avuto una lunga pratica degli affari pubblici. La rappresentanza organica esprime una classe politica o di governo che è perfettamente in grado di far valere l’ideale della razionalità dello stato, unica vera garanzia di libertà.
L’assemblea legislativa che deve essere divisa in due camere per garantire un ponderato esame dei provvedimenti è una deputazione dei ceti,. Delle corporazioni, delle comunità minori che scelgono nel loro seno i rappresentanti alla stessa assemblea.
Pur riconoscendo all’aristocrazia una posizione di rilievo ritiene che la costituzione politica debba fondarsi sulla classe media che deve essere considerata la vera struttura portante della società civile e dello stato. la formazione dello stato moderno coincide con la nascita e l’affermazione della classe media nel cui ambito ha una posizione di rilievo la classe dei funzionari dello stato.

Le relazioni tra gli stati sono regolate dal diritto internazionale che è costituito dalle norme fissate dagli accordi o patti tra gli stati e debbono essere rispettati.
La guerra è necessariamente connessa con la formazione e la vita degli stati. Ma non significa che la guerra cancelli il diritto internazionale, poiché essa ci combatte tra stati.

Nella storia universale Hegel distingue 4 periodi:
1. orientale: lo stato è una totalità etica naturale senza alcuna interna articolazione, animata dalla religione nella quale confluiscono il costume, la morale, il diritto, la politica. La religione permane tutte le manifestazioni della vita. L’individuo non ha possibilità di esistenza autonoma. La sua vita è determinata dalla nascita cioè dalla situazione sociale originaria. Le classi sociali sono caste. La caratteristica dello stato orientale è l’immobilità del suo ordine politico-sociale.
2. greco: nel mondo greco compare il principio della individualità libera, che si esprime nell’ideale del sapere, della bellezza, dell’eticità serena e del contemperamento di questi ideali. La libertà è intesa come piene partecipazione alla vita dello stato ma ancora in un organica connessione con l’etica, con l’Intero.
3. romano: è il mondo del diritto cioè della separazione tra privato e pubblico. dove il principio dell’individualità trova la sua realizzazione. Si crea una separazione tra l’individuo e l’universale cioè lo stato.
4. germanico-cristiano: l’individuo scopre il valore infinito della sua interiorità che si conosce come tale e che pertanto si adegua all’universale cioè al vero. Le tappe di questo processo storico che caratterizza il mondo occidentale e che trova la sua conclusione nella formazione dello stato costituzionale devono essere individuate nella riforma protestante e nella rivoluzione francese.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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