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Hume: opinione e potere


La società politica si forma in un lungo periodo storico nel corso del quale gli uomini acquisiscono una serie di principi, istituzioni, leggi che sono il frutto di esperienze individuali e collettive. Al razionalismo illuministico Hume contrappone l’esperienza delle generazioni. La società politica non si fonda sul contratto. L’uomo primitivo incolto e con una lingua appena articolata, dominato dagli istinti non era in grado di stipulare convenzioni e contratti sociali. Le guerre e le lotte delle fazioni caratterizzano la vita delle società politiche, che non furono costituite mediante accordi. L’imposizione, il dominio di una minoranza guidata da un capo fondano la società politica imponendo comuni regole di comportamento alla maggioranza. L’origine della società politica deve essere collegata a alcuni fatti: la conquista, l’usurpazione, l’autorità del comandante militare. La società politica si costituisce mediante la forza.
Il governo è formato da una ristretta categoria di persone che esprime comando che vengono eseguiti dalla maggioranza. La forza in questo caso non spiega il rapporto comando-obbedienza perché i molti sono più forti dei pochi. La sottomissione della maggioranza alla minoranza si fonda sull’opinione cioè sulla convinzione della opportunità di ubbidire ai poteri costituiti.
Ci sono 4 tipi di opinione:
di interesse: si intende il senso di vantaggio generale che deriva dal governo insieme con la persuasione che il governo stabilito è vantaggioso
di diritto
di diritto alla proprietà
di diritto al potere.

L’opinione di diritto al potere, di diritto alla proprietà insieme al diritto d’interesse sono il fondamento dell’autorità che i pochi esercitano sui molti.
Il governo, la costituzione, il sistema delle leggi di diritto positivo sono il risultato delle esperienze di molte generazioni. Le innovazioni radicali sono pericolose perché spezzano la continuità delle generazioni che è la vera struttura portante di ogni ordinamento politico.

Una volta affermata l’esigenza della continuità della tradizione e l’importanza di conservare ciò che garantisce tale continuità si tratta di individuare la dinamica della società, di ciò che promuove il suo sviluppo. La dinamica della società è ricondotta allo sviluppo della razionalità. La ragione inizia a manifestarsi con le prime forme di attività empirica che sottraggono l’uomo dal dominio delle passioni, l’immaginazione e la superstizione: l’invenzione delle arti e i primi tentativi di un pensiero scientifico diffondono i lumi della ragione. Il progresso delle scienze e delle arti è la premessa al diffondersi della civiltà e per la trasformazione dei governi da assoluti e dispotici a costituzionali e liberali. Le facoltà razionali sono connesse agli stati psicologici per cui l’uomo può sentirsi e dichiararsi felice: la felicità richiede che nell’uomo si compongano armonicamente l’azione, il piacere e l’indolenza. Le arti impegnano l’uomo nell’azione. Dalle arti l’uomo può ricavare i beni il cui uso gli procura piacere. Il lavoro fa nascere l’esigenza del riposo.
Il progresso promosso dall’attività economica diventa fautore di libertà politica.

Tratto da STORIA DELLE DOTTRINE POLITICHE di Filippo Amelotti
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