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Opere di Ernesto De Martino



1948: esce "il mondo magico" di De Martino. Il libro inaugura un'etnologia di orientamento storicistico, collegata al pensiero di Croce. L'intento di De Martino è ardito perchè nell'ambito della filosofia crociana una etnologia storicistica appare quasi come una contraddizione di termini. Nel 46 croce definiva i primitivi uomini di natura che storicamente non sono uomini. De Martino così parla di uno storicismo eroico da contrapporre a uno storicismo pigro dei disattenti lettori di croce. Dunque De Martino si interessava ai popoli di natura in funzione di un incremento della consapevolezza storiografica. Riguardo il mondo magico, nessun codice metodologico poteva esservi applicato: un'interpretazione storicistica del magismo doveva aprirsi alla riplasmazione della metodologia storiografica. Le crociane "categorie dello spirito" (economia, arte,etica,logica) erano inadeguate a comprendere il mondo magico, in quanto realtà chiusa e distinta dalla nostra. La soluzione magica (in un mondo in cui l'esserci è continuamente in crisi) non è alternativa a quella razionale, ma solo sostitutiva, in condizioni molto arretrate. De Martino storicizza le categorie crociane, ma non le relativizza. Croce risponde a De Martino dicendogli che assumendo il mondo magico come realtà a se stante e dunque potenzialmente alternativa si corre un rischio. Comunque De Martino non gli risponde subito. Il suo impianto teoretico resterà crociano. Probabilmente accolse la critica per evitare il rischio di un fraintendimento irrazionalistico e per far chiarezza sull'assunzione del materialismo storico (economia come struttura) al posto delle forme dello spirito. Lo storicismo per De Martino rappresentò la nuova epoca del pensiero. Nel 48 in un articolo De Martino sottolinea come anche il marxismo sia colorato di riflessi mitologici e metafisici. in un altro articolo del 57 sottolinea come solo uno stato in cui l'"alta cultura" garantisse il rinnovamento avrebbe potuto attuare il progetto gramsciano di una mondanizzazione assoluta del pensiero = risoluzione assoluta dell'uomo nella storia (priva di metafisica dunque e di misticismo?).

Tratto da STORIA DELLE RELIGIONI di Dario Gemini
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