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La storiografia artistica di Venturi

La storiografia artistica di Venturi



 Schlosser

Venturi dà ampia importanza all'antica storiografia letteraria, un interesse che gli deriva direttamente dalla lettura di Schlosser. Ma Schlosser e Venturi interpretano molto diversamente la storiografia artistica. Per il primo essa riguarda indistintamente ogni sorta di testimonianza letteraria e documentale sull'arte e gli artisti; per Venturi essa è invece storia delle idee estetiche e critiche affidate alla scrittura e relative alla produzione artistica.

Venturi e Croce

È chiara l'influenza che l'estetica crociana ha avuto su di lui. Di essa accoglieva il fondarsi sul valore spirituale e sull'autonomia dell'arte, che era intesa come sintesi di intuizione ed espressione; condivideva il concetto di creazione artistica, che era intesa in senso individuale e personale; l'identità di critica e storia; l'esclusione di fattori extraartistici (intellettuale, scientifici e tecnici) nell'analisi dell'opera d'arte; l'indiscutibile differenza tra bellezza artistica e bellezza naturale.
Non in tutto è però d'accordo con Croce. Venturi non rinuncia agli schemi interpretativi della pura visibilità di Wolfflin e pur essendo d'accordo con Croce nel ritenere l'arte un'attività spirituale e che come tale vada valutata, è sicuro che gli schemi formalisti, pur essendo delle astrazioni, possano comunque offrire elementi validi per la descrizione e la classificazione degli elementi peculiari delle immagini.

Tratto da STORIA E CRITICA D'ARTE di Gherardo Fabretti
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