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La letteratura dilettantesca '700


Un altro tipo di cultori della letteratura storica è quello dei dilettanti: medici, uomini di legge (Malvasia), antiquari (Bellori, Walpole, Winckelmann), ecclesiastici (Lanzi, Della Valle).
Quasi tutti respiravano l'atmosfera dei pittori, e spesso raccoglievano quadri, stampe, disegni o sculture; è naturale, dunque, trovare in essi un interesse per i problemi concreti dell'arte, spesso toccati durante le conversazioni con gli artisti. Giulio Cesare Mancini, senese, medico personale di Urbano VIII, ad esempio, aveva un particolare interesse per il ritratto e la valutazione della somiglianza, ma anche per problemi concreti del mercato e del collezionismo (troviamo ad esempio una attenta casistica dove si tratta dei criteri di determinazione dei prezzi delle opere d'arte e della loro collocazione negli ambienti in base al soggetto raffiguratovi).  Il dilettante comincia a differenziarsi secondo due figure diverse: il conoscitore (come Lanzi); l'intenditore (in senso winckelmanniano)

Winckelmann.

Disprezzava l'erudizione fatta di acribìa filologica fine a se stessa, priva di respiro intellettuale e intessuta di divagazioni letterarie di tipo biografico – aneddotico che nulla dicevano sul senso intimo dell'arte, sulla qualificazione stilistica e teorica e sulla determinazione storica della creazion e valutazione del bello.

Tratto da STORIA E CRITICA DELL'ARTE di Gherardo Fabretti
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