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La conquista normanna della Sicilia


IL CAMBIAMENTO DELL'ETÀ NORMANNA E IL NUOVO STATUTO DEGLI EBREI. La conquista normanna della Sicilia mette sotto il loro dominio una folta popolazione ebraica. Gli ebrei conservano il loro particolare ruolo di immigrati privilegiati, anche se forzati. Sotto Ruggero II (1095 – 1154) infatti gli Ebrei della Grecia centrale, di Corinto, Tebe e Atene erano stati deportati in Sicilia. Rimane insomma la libera applicazione delle regole comuni all'Islam e al diritto romano, che continua ad assicurare la libertà religiosa, la protezione delle antiche sinagoghe e il diritto di proprietà. C'è però qualcosa di maggiore di una semplice tolleranza di fatto, quanto un vero e proprio ecumenismo ruggeriano testimoniato da una iscrizione funeraria di Anna, moglie di un membro del clero di Ruggero II, redatta in tre lingue – arabo, greco e latino – e in quattro caratteri (latino, greco, arabo ed arabo con caratteri ebraici). Non vi è alcuna traccia di regole dirette a limitare il diritto di proprietà. La fiscalità è uguale per tutti tranne che per lo storno delle rendite fiscali possedute da ebrei. Gli ebrei poi svolgevano per contro del re alcuni incarichi amministrativi come quello della gestione del monopolio della seta greggia e della tintura, ma non quello fiscale, affidato ai cristiani di Sicilia e Calabria, greci per rito e arabi e greci per lingua, allenati alla gestione amministrativa e animati da una forte ideologia dello Stato imperiale cristiano restaurato e vincente.
Si fa strada ben presto anche il riconoscimento di una vera e propria terra iudeorum, una convalida ufficiale delle istituzioni ebraiche. Per i Normanni gli ebrei erano un gruppo subalterno dedicato a servizi economici come il commercio e il prestito. Le Costituzioni di Melfi sanciscono una vera e propria convergenza tra ebrei e funzioni di prestito di denaro, e li esonerano dalle sanzioni contro l'usura. Non si trattava comunque di una attività monopolistica.
Gli ebrei continueranno a sentirsi più vicini ai musulmani (presso i quali erano liberi di prestare servizio senza abiurare la propria ideologia) piuttosto che ai cristiani, abitanti della terra di Edom, dei pagani che solo con le costituzioni di Federico III si riveleranno nella loro atrocità.

Tratto da STORIA MEDIEVALE di Gherardo Fabretti
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