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La nobiltà nel 1660 /1700



Se Goethe nel Wilhelm Meister lascia ritenere al suo personaggio quanto fosse inutile il suo tentativo di ascesa alla nobiltà, ritenuta impossibile, e parimenti la scalata alla borghesia, per indirizzarlo invece alla scelta del mestiere di attore, membro del più disprezzato gruppo sociale, a cui non era riconosciuta nemmeno la qualifica di ceto, c'è un motivo ben preciso. Questo breve passo è un indizio significativo, infatti, dei mutamenti che nel Settecento avvenivano anche nella società tedesca. Ciò non vuol dire però che Goethe non avesse ragione: mentre in Francia nello stesso periodo le forme di vita nobiliari venivano contestate sistematicamente dal basso, in Germania aristocrazia e società di ceto regnavano ancora indisturbate, anzi, forse in nessun altra epoca l'Europa aveva un'impronta così aristocraticamente marcata e in nessun altro periodo la nobiltà ebbe un ruolo così eminente nella politica, nell'economia, nella società e nella cultura. Dovunque si subiva il fascino della vita aristocratica, di cui più di un membro del patriziato borghese cercava di ostentare modi e apparenze.
Cos'era dunque questa nobiltà e in cosa si distingueva da quella del 1500 e del 1600? Se ne distingueva veramente?
Dall'alto medioevo sino alla Rivoluzione francese il feudalesimo ha improntato l'Europa; i signori feudali costituivano la classe dominante. Cosa però si intenda per feudale è concetto che ha procurato parecchi guai alla scienza storica. Il latino feudum indica la dipendenza personale di un individuo da un signore, che per garantirsi la sua fedeltà lo investe di possedimenti e diritti e lo lega a sé con vincoli personali. È anche vero che già nel medioevo questa forma di dominio era in regresso e scomparve progressivamente in età moderna, la quale spogliò il feudalesimo dai suoi tratti politici pur conservandone quelli cerimoniali e giuridici. Da questo punto di vista, la nobiltà del 1700 era ancora effettivamente feudale. I nobili tedeschi erano di fatto signori assoluti nel loro territorio ma mantenevano un rapporto vassallatico con l'imperatore.
Il peso sociale della nobiltà non derivava dal suo passato feudale ma dal semplice fatto che in tutti i territori dell'età moderna sua era la parte di gran lunga maggiore della proprietà fondiaria, il che non era poca cosa in un ordinamento sociale che abbiamo definito agrario e in cui l'agricoltura e la proprietà fondiaria erano il perno attorno a cui ruotavano tutta una serie di processi.
Nel 1700, inoltre, esisteva ancora il sistema signorile fondiario che assicurava al proprietario fondiario nobile, ma anche a molti borghesi che acquistavano una proprietà nobiliare, le servitù e i tributi dei contadini abitanti nei suoi paraggi e da essa dipendenti. Per i pubblicisti francesi che prima della rivoluzione levavano irate proteste contro l'aristocrazia e la chiesa, tutto ciò era feudale.

Tratto da STORIA MODERNA di Gherardo Fabretti
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