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La poetica



La poetica è integrale alla canzone e non esiste come entità verbale separata, nel Bosavi, oltre alle storie non esistono altre forme di arte orale quali possono essere magari indovinelli, poesie o filastrocche. La poetica della canzone è l’unico tipo di espressione kaluli che fa ampio uso di risorse linguistiche le cui funzioni sono autoreferenziali mirate unicamente alla comunicazione del messaggio. Nella canzone il testo non funge primariamente da veicolo per un tema designato, ma moltiplica in modo auto proiettivo lo scopo della parola. Nel Bosavi, il parlare procura all’individuo ciò che vuole, la canzone ha un altro scopo o meglio la poetica della canzone trascende la comunicazione pragmatica referenziale perché è organizzata esplicitamente secondo canoni di riflessività e di auto proiezione che non si riscontrano nel parlato quotidiano. L’unicità del linguaggio poetico viene svelata nella storia del bambino il quale una volta esauriti i codici verbali per supplicare, deve ricorrere a un altro tipo di comunicazione e fa quindi ricorso al parlato dal punto di vista di un uccello ERGO il linguaggio poetico è il linguaggio degli uccelli. L’aspetto della storia in relazione al linguaggio è la definizione di una convenzione poetica, l’origine di un uso del linguaggio marcato specificamente per la riflessione sulla perdita e l’abbandono (se parli così significa che ti senti come gli uccelli).

Tratto da SUONO E SENTIMENTO di Marianna Tesoriero
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