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Finale "La coscienza di Zeno". Incontro coi soldati asburgici

Zeno s’incammina per tornare alla sua villa. Le gambe gli dolgono un po’ e l’appetito comincia a farsi sentire, ma l’ umore è roseo, il respiro aperto e il caffellatte lo sta aspettando insieme alla prima colazione sul tavolo del soggiorno. C’è quanto basta a fare felice un uomo. Altro che le funeste diagnosi del dottor S., il suo psicanalista, che gli parlava di sensi di colpa e di complessi edipici! Lui è un uomo perfettamente sano.
Sulla via del ritorno si imbatte  in un plotone di soldati asburgici che lo guardano allibiti. L’ufficiale esclama: “Was will der dumme Kerl hier? (cosa vuole quello scimunito?).  Zeno prende nota della gran maleducazione di questi soldati e si propone di parlarne con il capovilla – il sindaco- per fargli notare che se si trattano così i villeggianti ben pochi avranno la voglia di tornare a Lucinico. Con i modi più gentili spiega all’ ufficiale che sta tornando nella sua villa dove lo attende il suo caffelatte. Parla con garbo, come a convincerlo di una cosa ovvia. Non vorrà mica impedirgli di fare colazione dopo una  passeggiata di un’ora?  La reazione non è quella che si attende: una robusta bestemmia e l’invito a tornare immediatamente indietro. Per il caffelatte si rassegni: altri lo mangeranno e non solo il caffelatte; “ Auch Ihre Frau wird von anderen  gemesse werden (anche vostra moglie sarà mangiata da altri)! Gli viene assegnato un caporale che lo accompagni per un po’ sulla strada per Gorizia; una volta soli, il giovane soldato assume modi più familiari e anche lui, come il contadino, gli chiede notizie della guerra. Ci sarà o no? Zeno sorride, pensando che anche loro che la guerra la fanno non sanno se c’è o non c’è. Poi il soprassalto ottimistico della splendida giornata lucinichese  prende di nuovo il sopravvento ed ecco Zeno a rassicurare un caporale austroungarico che la guerra no, escluso, non ci sarà.   
 Quel giorno memorabile Zeno è costretto a tornare a Trieste in treno senza caffelatte e senza aver rivisto i suoi. Durante il viaggio si rende conto che la guerra è scoppiata (era ora, pensa il lettore) e che probabilmente tutte le persone che aveva tanto rassicurato avrebbero fatto una brutta fine.    

Tratto da SVEVO, LUCINICO E LA GRANDE GUERRA di Loredana Rossi
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  • Autore: Loredana Rossi

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